'La parola agli adolescenti': il valore dell’amicizia

Con "La parola agli adolescenti" MaremmaNews propone una nuova rubrica quindicinale dedicata ai giovani, attraverso la quale daremo l’opportunità alle nuove generazioni di esprimere i propri pensieri. Una rubrica che sarà scritta da loro stessi. Un modo per confrontarsi, scambiare opinioni, raccontare qualcosa, insomma interagire. Un modo per capire il mondo degli adolescenti di oggi e parlare dei loro sogni.

L’attuale pandemia ha allontanato i lati positivi di molti aspetti della nostra vita, come ad esempio lo stare insieme, le risate, la tranquillità, lo studio, le feste, gli abbracci, i viaggi e le amicizie. L’essere isolati, ci ha portati ad avere nostalgia di condividere sensazioni, opinioni e persino anche di discutere. L’amicizia è un valore importante nella vita di una persona, in particolar modo per un adolescente, e fondamentale è la realtà del gruppo, l’appartenenza e la condivisione.

Naturalmente gli adolescenti, e i giovani in generale, hanno trovato nuovi modi per rimanere in contatto tra loro. Internet e i social in primis, che spesso sono sotto mira per un uso non corretto, ma se invece usati in maniera sana e intelligente si sono rivelati di aiuto per continuare a restare in contatto, con l’obiettivo di tornare quanto prima alla normalità.

A dare voce al primo appuntamento della nostra rubrica sono, appunto, due adolescenti, Asia e Alessandro. Hanno 12 anni, frequentano la seconda media di una scuola cittadina. Ci parlano dell’amicizia al tempo del Covid.

lettera.jpg"Mi chiamo Asia sono una ragazza di 12 anni, come tutte le ragazze vorrei uscire con le mie amiche, andare al cinema, mangiare una pizza tutte insieme. Vorrei aver festeggiato il mio compleanno, ma non è stato possibile perché il 2 novembre eravamo di nuovo in lockdown. Mi manca dare e ricevere abbracci, fare pigiama party insomma tutto quello che una volta era possibile fare, ma che ora con questo Covid non lo è più. Certo sono fortunata a non essere stata colpita dal Covid, ma sento che non sto vivendo la mia vita di ragazza di 12 anni e questo mi dispiace. Durante la pandemia, sono cambiate anche le priorità personali... mi spiego: nei giorni "normali" non vedevo l'ora di uscire di scuola per giocare, ascoltare la mia musica preferita, andare a fare una passeggiata o semplicemente stare a casa a guardare la televisione. In tempi di pandemia e quindi di Dad, non vedevo l'ora di collegarmi con i prof., Sentire le loro voci e le loro spiegazione. Era l'unico momento di normalità in quella situazione tanto strana. I momenti più bello della Dad erano quando ci trovavamo con i compagni quei 10 minuti prima della lezione senza i prof., avevamo modo  di parlare, cantare e ascoltare la musica insieme come fossimo in classe. Durante l'estate, per paura del Covid, non ho frequentato molto i miei amici, anzi con qualcuno a parte qualche telefonata non mi ci sono proprio vista, e sinceramente a settembre con la riapertura delle scuole in presenza ero un po' preoccupata, titubante, timorosa come fosse il primo giorno di scuola. Fortunatamente le mie paure sono scomparse subito, i miei amici non erano cambiati, li ho ritrovati tali e quali a come li avevo lasciati a marzo, simpatici, spiritosi, allegri... perché la vera amicizia è questa: non importa frequentarsi tutti i giorni, l'importante è aver voglia di stare insieme”.

tennis (5).jpg“Sono Alessandro. L’amicizia, lo stare insieme, in questi tempi di pandemia, è stata limitata con le restrizioni, non sempre ma nella maggior parte dei casi gli incontri sono stati online. Anche la scuola è cambiata, con la Dad, la classe in presenza è viva, è partecipe e non ha filtri, la didattica a distanza ha permesso di continuare a mantenere un rapporto didattico con gli insegnanti e di amicizia con i compagni, ma come dicevo prima essere in presenza è tutta un’altra cosa. Purtroppo, anche lo sport è stato limitato, con forte dispiacere, perché lo sport rafforza i legami,  per me che faccio nuoto da sette anni, non è stato facile restare fermo per mesi. Durante l’estate, fortunatamente le cose sono cambiate, il mare, le belle giornate,  le  partite a Beach volley e Beach tennis insieme agli amici del bagno, hanno permesso, sempre con le dovute attenzioni, di tornare alla normalità. Nel 2020  ho scoperto un nuovo sport che mi ha appassionato molto: il Padel, conosciuto su un consiglio di un mio grandissimo amico, Tommaso. Qualche settimana dopo che ho iniziato gli allenamenti, si è incuriosito anche un altro mio amico, Paolo. La musica e lo strumento sono l’unica cosa che ho portato avanti dall’inizio senza troppi intoppi, a batteria infatti abbiamo continuato a praticarla in presenza, anche se non abbiamo potuto fare alcun concerto di ensemble, e per il flauto traverso, purtroppo, durante il primo Lock down, l’abbiamo fatto su Meet e, anche ora, ho fatto lezione singola, e non ho potuto incontrarmi con il resto del mio gruppo e anche quello era un modo per socializzare per fare amicizia con ragazzi della mia scuola che non fossero miei compagni di classe. Per me l’amicizia è importante, a 12 anni  lo è ancora di più”.

Quelle di Asia e Alessandro sono due storie, due testimonianze importanti, di ragazzi che nel pieno della crescita si sono trovati, loro malgrado, a dover dare un freno ad uno degli aspetti più importanti della vita: l’amicizia. Con questi loro scritti abbiamo capito una cosa: “la pandemia passa, ma l’amicizia, quella vera, resta!”.