Verso le amministrative. Emergenza casa, Buoncristiani risponde a Pecorini

Follonica: «Andrea Pecorini è il primo che non sa di cosa si sta parlando in riferimento all'housing sociale e, dopo dieci anni di nulla sulle politiche abitative, non è più credibile» inizia così la dura risposta del candidato a sindaco per il Comune di Follonica, Matteo Buoncristiani, all'attacco dell'avversario.

«Se sapesse di cosa parla – aggiunge Buoncristiani – dovrebbe sapere che nessun terreno di proprietà del Comune è stato destinato a tale uso, che nessun fondo è stato attivato per realizzare questi investimenti e che su 10 alloggi l'housing sociale è una pratica tecnicamente impossibile. Prima di fare promesse io ho avuto l'attenzione di documentarmi e mi rendo benissimo conto che serve cambiare i percorsi di programmazione perché gli attuali strumenti non hanno dato risposte alla cittadinanza per quanto riguarda il problema casa».

«Quanto puoi essere credibile a fare annunci di questo tipo – dice Buoncristiani rivolgendosi direttamente al suo avversario - dopo che sei al governo della città da dieci anni e per le politiche abitative non hai fatto nulla? Se tu dovessi vincere e fare quello che stai promettendo sarò il primo a venirti a stringere la mano, ma se fosse vero tutto quello che la sinistra ha promesso nelle varie campagne elettorali, oggi avremmo una città senza nessun problema. E invece, anche questa volta, si parla di case che mancano senza nulla che sia stato fatto».

«Se è vero quello che dici – conclude il candidato, rivolgendo ancora domande dirette all'avversario - che processi hai attivato? Che fondi hai interpellato? Come mai una compagine della tua coalizione afferma che l'housing sociale è un'attività speculativa quando la regione Toscana, del tuo stesso colore politico, la sostiene? Tutte domande rispetto alle quali la cittadinanza ha diritto a una risposta credibile».

«Da parte nostra – conclude Buoncristiani – siamo molto attenti a fare promesse, proponiamo solo ciò che siamo in grado di poter realizzare ed è per questo, probabilmente, che Pecorini si è lasciato andare a questo attacco scomposto, dopo essere stato costretto a inseguirci sia sul social housing che sul parcheggio del parco centrale».