Una flotta di vele tra le fortezze dimenticate della Marina di Pozzarello e Talamonaccio

Talamonaccio: Si, tante vele e tanta storia di mare della Costa d’Argento domenica scorsa con il percorso della regata di flotta del campionato invernale organizzato dallo Yacht Club e dal Circolo Velico e Canottieri di Porto Santo Stefano, scelto dal comitato di regata presieduto da Giuseppe Noia e coadiuvato da Maurizio Giannelli, con giornata di sole splendente e vento da sud est di intensità tra gli 8 e 10 nodi. 

Regata costiera con partenza alle 11 in perfetto orario nella baia del Pozzarello,  tra una boa posizionata e l'albero dei segnali posto sul terrazzo dello YCSS e così è iniziata per i tanti equipaggi partecipanti  con uno speciale panorama costiero la coastal race che prevedeva un’altra boa  a metà della Giannella e una terza di fronte a Talamonaccio, con ritorno al quella di partenza a Porto Santo Stefano. Le classi regata hanno compiuto il percorso per intero mentre per la classe gran crociera la veleggiata è stata ridotta alla seconda boa e ritorno. Il traguardo è stato raggiunto per primi dall’Elean E4  Alpha Umi di Luigi Miraglia del CVCPSS  per la classe  IRC1 e dal Dehler 34 Vivi di Luigi Agresti del CNM per IRC2, per la classe gran crociera vittoria del Sun Odyssey 349 Vita di proprietà della yachtswoman  Sara Dominijanni del CVCPSS nella competizione capitanata da Franco Zamorani. La  classifica generale del 14esimo Campionato Invernale di Porto santo Stefano dopo l'ottava regata vede in testa in IRC1 l’ M37 Iemanja di Piero Di Pierro dello CVCPSS, in IRC 2 il Dufour 365 Gl Uxor di Attilio Benedetti del CVCPSS, in ORC sempre l’ M37 Iemanja di Piero Di Pierro dello CVCPSS e nella classe gran crociera il Sun Fast 37 Sea Dust di Palma Bicciolo Laureti dello YCSS.

Artemare Club che segue tutte le regate veliche dell’Argentario aggiunge alle informazioni sportive anche gli aspetti storico marinari della costa ancora poco conosciuti dai molti, il Regno d’Italia fra il 1874 e il 1880 realizzò e armò nei due poggi del percorso velico il Forte Pozzarello e quello di Talamonaccio concannoni di grosso calibro ruotanti come quelli delle navi da battaglia, fortificazioni  costruite con l'intento di proteggere la Costa d’Argento tra Porto Santo Stefano e Talamone, ,  costa delle Contrade Marittime  all'epoca ritenuta vulnerabile in caso di tentativo di invasione nemica dal mare, vista anche la sua posizione geografica relativamente vicina a Roma e che secondo i progetti dell'epoca doveva diventare una grande golfo riparo della Regia Marina.

Il Forte del Pozzarello nel dopoguerra fu trasformato in un grande deposito di armi e munizioni e dismesso nel 1975, con la chiusura la struttura difensiva della Marina è stato completamente abbandonato andando incontro ad un rapido ed inesorabile degrado, Artemare Club con i suoi articoli ha sollecitato le autorità competenti alla sua riconversione funzionale compatibile per l'esecuzione  di  progetti  di recupero  e  di  finalità  turistiche  e  per utilizzazioni  culturali  o  di  valorizzazione  del territorio circostante  che non siano  in contrasto con le esigenze della tutela e della sua identità di Marina, come è avvenuto in quest’ultimi anni per gli edifici del personale dei fari dell’Argentario e isole vicine. Sorte diversa per il Forte di Talamonaccio che dismesso è stato da tempo riconvertito a funzioni  di residenza  privata  con appartamenti pubblicizzati spesso in rete e che non è con dispiacere più visitabile.

L'equipaggio dell'imbarcazione Vita che ha vinto la classe gran crociera domenica scorsa  - Artemare club.jpg