Taglio del bosco, approvata dal consiglio regionale la mozione  Lega

Ulmi: “Una risposta importante per 13mila aziende toscane del settore” Firenze: “Una risposta importante alle 13mila aziende toscane che si occupano di taglio del bosco”. Così il consigliere della Lega Andrea Ulmi commenta l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della mozione presentata dal Carroccio sulle problematiche riscontrate dagli imprenditori che, dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 20 giugno scorso, sono sottoposti a tutela paesaggistica per poter provvedere al taglio nelle zone Sic (siti di importanza comunitaria).

“E’ stata una battaglia che la Lega ha condotto sin dai primi momenti in cui la problematica è stata riscontrata e segnalata – afferma Ulmi- La sentenza nasce dal taglio della pineta litoranea tra Marina di Grosseto e Castiglione della Pescaia e gli effetti sono stati percepiti per primi dagli imprenditori amiatini che, già dallo scorso mese di agosto, hanno visto allungarsi notevolmente i tempi di fronte alla richiesta del documento della soprintendenza, con un esborso maggiorato di una cifra variabile tra i 700 ed i mille euro.

A macchia d’olio la criticità si è estesa a tutta la Toscana”. La mozione approvata dalla Lega chiede alla Regione di attivarsi con il Governo e nella Conferenza Stato-Regioni per ridurre nell’immediato dei contenuti e dei tempi richiesti per l’autorizzazione in modo da salvaguardare la stagione in corso. Chiede inoltre di individuare i correttivi necessari a modificare la legge, tutelando così le imprese forestali toscane, la cui sopravvivenza è messa a rischio e di dare pubblicità attraverso i canali di comunicazione alla posizione intrapresa.

“Pensiamo – conclude Ulmi- che con questa mozione si dia una prima certezza ai 13mila imprenditori del settore ed ai 40mila addetti affinché il Governo intervenga e garantisca al più presto una soluzione. Coltivare i nostri boschi è fondamentale, sia in termini di economia che di sicurezza, ma anche per evitare lo spopolamento delle aree rurali”.