Studenti del liceo scientifico di Grosseto a lezione di sicurezza idraulica
Grosseto: Perché non abbellire l’argine dell’Ombrone con gli alberi? E perché non renderlo più funzionale posizionando alcune panchine e realizzando rampe accessibili? È l’idea, assolutamente apprezzabile ma che non può essere messa in pratica, che hanno avuto gli studenti delle classi terza B e terza I del liceo scientifico di Grosseto, nell’ambito di un progetto del Pcto (percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento) sulla valorizzazione e la riqualificazione dell’argine di Grosseto, rispondendo all’invito del progetto Abitare il Paese indetto dal Cnappc (Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori).
Così la professoressa Beatrice Sgherri ha coinvolto il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud e Massimo Tassi, responsabile area manutenzione di Cb6, ha incontrato gli studenti per parlare dell’importanza degli argini e sul perché, questa loro idea, pur apprezzabile non può essere realizzata.
“L’argine del fiume Ombrone è l’opera idraulica che protegge la città di Grosseto e il nostro controllo su di essa è capillare – ha ricordato Tassi agli studenti – mantenerlo in perfetta efficienza è una priorità. L’argine, però, non è pensato e costruito per ospitare alberi, piante o panchine, perché la loro presenza ne potrebbe danneggiare la struttura e la sua resistenza all’acqua”.
Nell’illustrare anche l’altro motivo per il quale l’argine deve essere sempre libero, Tassi ha raccontato un episodio avvenuto durante il 2004: “Era un periodo di forti precipitazioni – ha ricordato – l’Ombrone andò in piena due volte nel giro di pochi giorni e una notte un nostro operatore sentì uno scroscio d’acqua sospetto. L’argine aveva subito una pericolosa rottura e dovemmo intervenire con 1.500 sacchi di terra per scongiurare rischi molto seri”. Quella rottura è uno dei pericolosi fontanazzi, che in caso di piene possono provocare addirittura il cedimento dell’argine: “Per individuarli il prima possibile è necessario che non ci siano ostacoli anche visivi alla nostra azione di controllo”.
“Ringraziamo il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud per questa interessante lezione – afferma la professoressa Sgherri – attraverso la quale i nostri studenti hanno potuto conoscere meglio una struttura che fa parte della storia della città”.
“Il progetto, pur con la consapevolezza della sua utopicità – aggiunge la docente - ha permesso agli studenti di riflettere su questo progetto che permetterebbe di creare punti d’ombra, grazie ad alberi piantati in un ampliamento dell’argine verso la città, in modo da renderlo anche a distanza piacevole alla vista, grazie ai colori del foliage primaverili e autunnali. I ragazzi nel loro studio hanno anche progettato rampe accessibili seguendo i principi dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Nel corso della passeggiata i cittadini avrebbero panchine progettate in materiali naturali su cui riposarsi, vivendo l’argine come percorso ciclopedonale alternativo alle strade trafficate”.
“L’attenzione verso tutto ciò che è ambiente e natura – ricorda Federico Vanni, presidente di Cb6 – è una delle nostre priorità. Le azioni del Consorzio, per questo, sono sempre più rivolte verso interventi che possano tutelare il nostro ecosistema e per questo non possiamo che apprezzare l’idea degli studenti. E’ chiaro che in una struttura così sensibile come un argine occorre seguire scrupolose indicazioni per proteggere nel miglior modo possibile la città di Grosseto”. “Ma l’idea degli studenti è davvero bella – conclude il presidente – e ricorda un po’ il nostro progetto Argini Fioriti, sul quale stiamo lavorando insieme all’Università di Pisa. Lo scopo è quello di conciliare le esigenze di manutenzione e salvaguardia degli argini fluviali, con la difesa degli insetti impollinatori. Per questo, anche sull’argine dell’Ombrone, sono in corso degli studi per capire se è possibile, sempre mantenendo i nostri standard di sicurezza idraulica, rendere una parte dell’argine un piccolo pascolo fiorito per api e altri insetti”.