Sinistra Italiana Toscana: 'La mancata riapertura della scuola è una beffa con tante responsabilità della giunta regionale'

“Aver scelto come Presidente il candidato di Renzi pesa anche nei rapporti col governo nazionale”. Firenze: "Le parole del presidente Giani sul ritorno a scuola degli studenti delle scuole secondarie toscane hanno avuto durata di neanche 24 ore. L’ormai consolidata alleanza tra i presidenti regionali del Pd del sud Italia e quelli leghisti del nord Italia ha, con la sponda dei ministri Boccia e Franceschini nel governo, rinviato nuovamente la riapertura delle scuole.

Il presidente toscano Eugenio Giani, in compagnia della ministra Lucia Azzolina, è stato relegato tra quei politici che non sono in grado di dar seguito alle loro parole. Buoni solo ad annunciare e promettere ciò che poi non mantengono. In questi giorni, nelle scuole, dirigenti, docenti e personale ATA hanno lavorato duramente per organizzare il rientro con le nuove regole stabilite dal governo, confermate e annunciate dal presidente Giani. Già, perchè ogni volta che aprono le scuole, le regole cambiano. Ogni volta sono ore e ore di lavoro per mettere a punto una macchina che deve garantire la sicurezza sanitaria e al contempo rendere possibile la didattica. Stavolta la nuova organizzazione non è stata applicata nemmeno per un giorno.

Una beffa, quella del rinvio. Una beffa ai danni del personale della scuola. Una beffa – ancor di più - verso i ragazzi ormai privati del loro bene primario. In questo Paese ormai è quasi tutto aperto, con l'eccezione dei luoghi di cultura, delle scuole e degli sport amatoriali. Scelte precise che mettono in chiaro come, in concreto, sia l’economia il vero regista nelle scelte delle strategie per arrestare la pandemia. Ciò che produce un profitto privato è aperto, ciò che è un bene universale è chiuso. A lavoratori, studenti e famiglie erano arrivati i nuovi orari. Il lavoro degli uni, le speranze degli altri gettati alle ortiche.

E ora? Ora il presidente Giani spieghi a tutti noi Toscani perché ha preso impegni senza avere disponibilità della decisione. Il presidente Giani, ormai è solito fare dichiarazioni prontamente smentite dalle scelte del governo: aver scelto il candidato presidente indicato da Matteo Renzi di Italia Viva pesa anche nei rapporti con il governo nazionale. È chiaro che il presidente della Toscana non ha alcun credito e non viene ascoltato del governo, ma almeno smetta di annunciare, perché ora è il presidente della Regione e le sue parole equivalgono ad impegni precisi e hanno conseguenze. Gli studenti, le studentesse e gli insegnanti toscani il 7 si aspettavano di tornare a scuola, hanno lavorato per preparare il rientro in sicurezza e non possono essere trattati con indifferenza e alcuna considerazione. Non c'è rispetto per il lavoro, non c'è considerazione dell'impegno necessario a far ripartire le scuole, drammaticamente non c'è conoscenza di come funzionano le scuole. Le scuole in Toscana sono chiuse da metà novembre, sono state sprecate settimane importanti per riorganizzare i trasporti, per garantire i test nelle scuole. Se davvero, come afferma il presidente Giani, la Toscana è pronta, si faccia sentire dal governo e pretenda il rientro a scuola il 7 gennaio. Stiamo parlando dell'istruzione pubblica, della formazione delle future generazioni che non meritano di essere trattati come pacchi.

Nel tempo in cui la politica era fondata sulle idee e i politici avevano credibilità il 7 gennaio le scuole sarebbero aperte o il presidente Giani dimissionario", termina la nota di Sinistra Italiana Toscana.