Sanità Vicina: l’incontro Spi Cgil sulla carenza dei medici di famiglia. Novità per Roccastrada
Roccastrada: Una sala del consiglio comunale gremita di cittadini e cittadine ha accolto l’incontro pubblico sulla sanità territoriale promosso dallo Spi Cgil di Grosseto. A Roccastrada, il pomeriggio del 12 dicembre, si è parlato di medici di famiglia e case di comunità. Due questioni molto sentite dalla popolazione. Di particolare urgenza è quella che riguarda il dottore in paese, alla luce del fatto che il medico di famiglia per adesso garantisce solo 5 ore di presenza a settimana, tra Roccastrada e Roccatederighi.
Un totale di ore unito a una serie di episodi che hanno generato un certo malcontento, espresso nel pomeriggio anche da diversi cittadini. Gli stessi che hanno sottolineato quello che a loro è sembrato un poco attaccamento al mestiere e alla salute delle persone del territorio da parte della dottoressa in servizio. Anche per risolvere questo problema, è stata consegnata al sindaco una petizione firmata da molti cittadini roccastradini.
«A Roccastrada risulta che 500 persone ancora non hanno scelto il cosiddetto medico di famiglia – dice il segretario Spi Cgil Grosseto – probabilmente anche per via delle poche certezze che sono state date loro sul servizio nel territorio, che ha cambiato orari e dottori numerose volte ultimamente. Il sindacato Spi Cgil, dopo Grosseto e Massa Marittima, ha portato a dialogare, le istituzioni e la Asl, e il sindacato stesso davanti ai cittadini, invitando tutti a guardare a soluzioni concrete e immediate possibili. Qualcosa anche per Roccastrada, sta arrivando».
Al tavolo erano presenti Leonardo Marras (assessore regionale alle attività produttive), Francesco Limatola (sindaco di Roccastrada), Tania Barbi (direttrice Sds Coeso), il dottor Mario Zuccarello (vicepresidente ordine dei medici di Grosseto), la dottoressa Lucia Gemignani (per l’Ordine delle professioni infermieristiche), la dottoressa Anna Beltrano (direttrice del Dipartimento di coordinamento tecnico scientifico - Sanità territoriale) e Olinto Bartalucci (responsabile Dipartimento sociosanitario SPI Cgil Grosseto.
Proposte e novità per Roccastrada, arriva il dottore a Roccatederighi
«Il Comune sta cercando insieme a Asl e Coeso una soluzione - ha detto il sindaco Francesco Limatola - mette a disposizione i locali e il materiale tecnico che serve per fare l’attività del medico di famiglia a Roccastrada. Siamo a conoscenza che siamo lontani dal numero di dottori che ci vorrebbero per soddisfare la richiesta dei territori, ma facciamo il possibile affinché questa situazione di criticità nel comune di Roccastrada sia superata».
«Siamo di fronte a un forte definanziamento del settore sanità da parte del governo, al quale rispondere non è facile – ha sottolineato l’assessore regionale Leonardo Marras – Per fare fronte a problemi come quello che si sta verificando a Roccastrada, dovremmo probabilmente dotarci anche di strumenti nuovi e magari non basterà parlare di medicina territoriale, ma anche di quella che con il sindaco Limatola chiamiamo medicina rurale. È certo che una condizione come questa non può persistere sul territorio».
Un primo sollievo dovrebbe arrivare a gennaio 2025. «L’inizio del nuovo anno dovrebbe portare un nuovo medico a Roccatederighi – ha aggiunto la direttrice del Coeso Sds Tania Barbi – Non possiamo fare molto di più al momento, ma questo dovrebbe portare una maggiore fiducia anche nei cittadini che non hanno scelto il medico di base».
«Purtroppo – ha precisato la direttrice Anna Beltrano – i medici di medicina generale scarseggiano in tutta la Toscana, il loro numero è drasticamente calato negli ultimi anni. E per chiamare sul territorio un nuovo medico, le norme ci impongono che il bisogno sia manifestato da una saturazione del numero massimo degli assistiti da parte del medico che già c’è. Ma a Roccastrada come in altri territori, stiamo facendo del nostro meglio per attivare anche le sinergie con gli infermieri di comunità».
L’infermiere di comunità è proprio al centro dell’impianto della nuova medicina territoriale. Insieme ai medici di medicina generale, saranno la vera anima delle case di comunità. «Siamo molto soddisfatti del respiro che la normativa dà a un mestiere come quello degli infermieri – ha detto la dottoressa Lucia Gemignani – Nella Asl Sud-Est se ne contano oltre 300 e molti prestano già servizio anche a domicilio delle persone prestando un’assistenza diretta. Auspichiamo che la sinergia con i medici di medicina generale, nelle nuove case di comunità, sia ancora migliore».
«Dobbiamo confessare che agli inizi ci sono state alcune resistenze da parte dei dottori a far parte delle case di comunità – ha detto il dott. Mario Zuccarello – sappiamo bene che però saranno proprio le case di comunità ad essere un punto di riferimento territoriale che aggregherà diverse professionalità ed anche per i medici è importante che vengano realizzate».
Tra le proposte portate dal sindacato c'è anche quella dell'attivazione di una casa di comunità Spoke proprio a Roccastrada. «Potrebbe ospitare medici di medicina generale e infermieri di comunità sui quali la popolazione potrebbe contare almeno 12 ore al giorno sicuramente, per 6 giorni alla settimana – dicono Erio Giovannelli e Olinto Bartalucci - Questo investimento non è ancora previsto dalla Regione Toscana, che sarebbe l'ente preposto per la creazione delle case di comunità Spoke, ma lo crediamo possibile. E la nostra proposta trova favorevole anche il sindaco di Roccastrada».
Necessaria anche l'attivazione della casa di comunità a Massa Marittima, lì è già tutto pronto. «Attende solo un'inaugurazione fissata per Gennaio 2025 – conclude Giovannelli - Inaugurazione che stiamo sollecitando rispetti i termini e apra così all'inizio di una nuova stagione della medicina territoriale per le colline metallifere. L’apertura della casa di comunità a Massa Marittima potrà far sì che sia anche sperimentata una sua integrazione con l’ospedale Sant'Andrea, come proposto proprio da noi dello Spi Cgil».