Sanità nel periodo Covid, i dati di Agenas premiano la Toscana

di Maria Antonietta Cruciata Firenze: “La Toscana si conferma tra le Regioni con la più alta capacità di resilienza durante l’emergenza Covid per volumi di prestazioni erogate nonostante lo tsunami della pandemia, in alcuni casi addirittura superiori a periodi pre-pandemici. Una tenuta e una reazione che testimoniano la solidità del nostro servizio sanitario, il cui merito va a tutti gli operatori che ringrazio di cuore per l’incessante e straordinario impegno in questi ultimi due difficilissimi anni”.

Sono queste le parole pronunciate dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini a commento dei nuovi dati pubblicati sulle pagine web di Agenas, dedicate alla resilienza dei servizi sanitari regionali durante la pandemia. Questi premiano nuovamente la Toscana rispetto alle altre, con volumi erogati di prestazioni ambulatoriali superiori alla media nazionale, confermando così il trend del 2020.

L’analisi effettuata sui dati del primo semestre del 2021, confrontati con lo stesso periodo del 2018, evidenzia che l’assistenza ambulatoriale in Toscana è stata garantita nonostante la fase pandemica che ha caratterizzato il periodo oggetto di valutazione.

 “Nel 2019 eravamo primi per livelli essenziali di assistenza e quando si parte da posizioni alte è ancora più difficile restarci, ma noi ci stiamo riuscendo", prosegue Bezzini. "Stiamo parlando di prestazioni programmate, al netto delle urgenze che abbiamo sempre garantito. Anche sugli screening il sistema ha tenuto. Ciò non significa che la pandemia non abbia impattato sui volumi di prestazioni da erogare, seppur meno che altrove, e per questo nelle scorse settimane abbiamo approvato e presentato il piano operativo regionale di abbattimento delle liste di attesa, dopo l’incremento di volumi dovuto all’emergenza”.

“Garantire a tutti il diritto alle cure, fronteggiare la pandemia, condurre la più grande campagna vaccinale di sempre con risultati importanti e mantenere alto il livello delle attività no-Covid ha richiesto sforzi e costi del tutto straordinari, non sostenibili con risorse ordinarie", conclude l'assessore Bezzini. "Per questo servono i rimborsi Covid alle Regioni, insieme ad un solido piano di rafforzamento del fondo sanitario nazionale, anche per nuove assunzioni. Il Governo ha dato alcune prime risposte, ma servono altri passi avanti in questa direzione”.

I dati
A fronte di una consistente diminuzione registrata a livello nazionale, per la Toscana si registrano invece valori in controtendenza: nel primo trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo del 2018, in Toscana si è registrato un aumento delle prestazioni erogate pari a +8,35% a fronte di una media nazionale di -19,05%; nel secondo, seppur registrando una diminuzione dell’attività, la stessa è risultata abbastanza contenuta in quanto del -4,07% a fronte di una media nazionale del -15,78%.

Questi dati confermato il trend positivo del 2020, quando la Toscana è risultata, sempre dai dati Agenas, la seconda Regione per capacità di resilienza durante la pandemia, con meno prestazioni ambulatoriali perse rispetto alle altre: per le prestazioni specialistiche la variazione tra il 2020 e il 2019 era del -24,2%, a fronte di una media nazionale di -30,33% (se si considerano quelle a pazienti esenti per condizione economica è stata la più resiliente). La continuità assistenziale è stata garantita anche attraverso la tempestiva attivazione di prestazioni di telemedicina: 100 mila visite nel 2020 e altrettante nel 2021.

Da analisi effettuate su dati regionali, sempre in relazione al primo semestre 2021, risulta in aumento l’attività clinica con particolare riferimento alle visite oncologiche (+6,7%), ematologiche (+12,4%), gastroenterologiche (+11,5%), reumatologiche (+19,7%) e diabetologiche (+5,5%). Soprattutto per quest’ultima disciplina è stato fondamentale la presa in carico dei pazienti attraverso la telemedicina.

Per le prestazioni diagnostiche si osserva una diminuzione di attività per le indagini di base (le ecografie diminuiscono del 2% e le RX del 20%, in quest’ultimo caso si tratta diagnostica utilizzata prevalentemente per traumi che nel primo semestre 2021 risultano quantitativamente ridotti in conseguenza alla minor mobilità e attività motoria delle persone), mentre la diagnostica pesante fa registrare incrementi del 7% per le TC e del 7,6% per le risonanze magnetiche.