Piano nazionale di ripresa e di resilienza, 'Comitato pastori d'Italia': '4 Miliardi di euro. Una cifra abbastanza importante per far cambiare il volto della agricoltura italiana'

La presidente del Comitato Pastori di Italia, Mirella Pastorelli, consapevole dell’importanza del settore agroalimentare e dell’allevamento, interviene riguardo al Piano nazionale di ripresa e di resilienza del governo.

Grosseto: “Alla luce dei dati, - dice la Pastorelli - sono stati stanziati, per il settore agroalimentare, quasi 4 Miliardi di euro. Una cifra abbastanza importante per far cambiare il volto della agricoltura italiana, rafforzandone la competitività e rivoluzionandone il piano energetico, da renderla così più sostenibile sul piano produttivo, e più forte sul piano infrastrutturale, in modo da fronteggiare sia i cambiamenti climatici, che il dissesto idrogeologico”.

“Il Pnss, - commenta la presidente del Comitato Pastori d’Italia - mette in risalto i principali assi agroalimentari che riguarderanno i contratti di filiera e di distretto, in modo da rafforzare alcune produzioni, contribuendo così ad riequilibrare i rapporti tra anello produttivo e quello commerciale”.

“Infatti, - spiega Mirella Pastorelli - come si evince dal piano stesso, sono stati citati interventi molto importanti, che portano a questa doverosa riflessione. Tale importo, dovrà essere distribuito tra le varie regioni italiane, le quali dovranno programmare progetti al fine di realizzare le richieste del governo”.

“Alla luce di tutto questa premessa, il nostro Comitato, - afferma Pastorelli – richiede all’assessore all’agricoltura regionale, Stefania Saccardi, l’invito a convocare immediatamente un tavolo, nel quale siano presenti tutti coloro che dovranno realizzare le richieste; quindi agricoltori, e allevatori. In modo così da realizzare insieme un programma comune che vada verso le direzioni indicate dal Pnss, così da non trovarsi impreparati e con il rischio che la zootecnia rimanga nuovamente esclusa, visto che ci sono da trattare anche elementi sulla biodiversità”.

“Argomento, quest’ultimo, del quale sarà opportuno parlarne seriamente, non pensando alla biodiversità come priorità alla tutela del lupo, perché purtroppo, i danni che ogni giorno subiscono gli allevatori, stanno a dimostrare che la tutela da ora in poi dovrà riguardare i pascoli, sempre che il governo Draghi ci tenga veramente a salvare posti di lavoro, e prodotti con il marchio Made in Italy”, conclude Mirella Pastorelli, presidente comitato pastori d’Italia.