PCI Grosseto: 'RSA e Ospedali, quale tutela per la salute di ospiti e operatori?'

Grosseto: "Quello che sta succedendo nelle RSA  - si legge nella nota della Segreteria PCI Federazione di Grosseto - che, pare si stia estendendo anche alle strutture sanitarie ospedaliere e distrettuali, va oltre il paradosso.All’ospedale di Orbetello c’è, a quanto ci viene riferito, un focolaio, al distretto di Follonica ci sono casi, le residenze per anziani di Roccastrada e Follonica contano la presenza di altrettanti focolai che non fanno stare tranquilli.

Ci preoccupiamo di applicare in modo formale i protocolli ma quanto, nella realtà, questo viene eseguito correttamente e perché se tutto è a posto abbiamo un numero di contagi così elevato?

Certo nei luoghi di cura, soprattutto negli ospedali, la probabilità di venire a contatto e di contrarre il virus è maggiore ma qui si parla di livelli oltre le probabilità statistiche.

Secondo il PCI vi sono varie ipotesi che possono causare tutto questo: o questo virus non è controllabile e ha una contagiosità che supera i limiti di immaginazione, cosa poco probabile, o sono sbagliati i protocolli e quindi è ancora tutto da rifare o c’è altro.

E l’altro potrebbe essere qualcosa a cui non vogliamo pensare come PCI ossia il frutto di mancanza di dispositivi di protezione individuale o che non vi sia quel tracciamento, almeno per i lavoratori impegnati in ambienti ad elevato rischio, che dovrebbe essere monitorato e protetto in modo più frequente e attento.

Per quanto riguarda le residenze per anziani l’appello lanciato dalla Regione in piena campagna elettorale è stato anch’esso dimenticato.

Si parlava infatti di tornare a forme di gestione affidate al pubblico per garantire qualità e tutela di personale e ospiti, anche perché la strage che si è verificata all’interno delle case di riposo e quello che sta succedendo nel territorio grossetano dimostra che qualcosa non va come dovrebbe.

Infatti se ai parenti degli ospiti sono negate le visite, l’unico veicolo con il quale il virus può entrare nelle residenze sono gli operatori, magari formalmente in linea con i protocolli ma costretti a rispettare la catena di produzione, trascurando la prevenzione e la dotazione di mezzi di lavoro adeguati.

L’unica struttura che per il momento si salva, e ci auguriamo che sia così anche per il futuro, è proprio il Falusi di Massa Marittima, sede storica della casa di riposo da sempre gestita da personale pubblico.

Forse è un caso o forse sarebbe bene che la regione perseguisse quanto promesso in campagna elettorale ossia tornare ad una gestione pubblica di questi servizi perché tante volte quello che apparentemente si risparmia con un ribasso si spende in misura maggiore in termini di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, per chi opera e per chi è assistito".