Ospedale Sant’Andrea, il sindaco Giuntini torna all’attacco con la Asl

Massa Marittima: “Nonostante le promesse di riapertura e le continue rassicurazioni sulla volontà di non smantellare il reparto di pneumologia dell’ospedale Sant’Andrea, - afferma il sindaco Marcello Giuntini - di fatto, Massa Marittima si trova ancora oggi, insieme a tutti i comuni limitrofi, a dover fare a meno dei medici specializzati nella cura di malattie dell’apparato respiratorio.

Prima dell’emergenza Covid il reparto del Sant’Andrea disponeva di 4 medici con circa 250 degenze annue, di cui 20 destinate alla riabilitazione respiratoria. Un centro che è sempre stato un punto di riferimento in un territorio come quello delle Colline Metallifere dove sono frequenti i casi di pazienti affetti da malattie respiratorie contratte a seguito dell’attività mineraria, che negli anni passati era il settore economico trainante dell’economia locale”.

giuntini.jpg“Riaprire la pneumologia è adesso indispensabile. – prosegue Marcello Giuntini – e nell’attesa dei tempi tecnici necessari alla Asl per procedere alle nuove assunzioni in modo da riportare il reparto alla sua piena funzionalità, chiediamo da subito due medici che attraverso i meccanismi di mobilità garantiscano il servizio, anche perché mi risulta che i ricoveri nella sezione Covid di Pneumologia dell’ospedale di Grosseto si siano notevolmente ridotti e che i medici che se ne occupano sono sempre 11, come nel periodo di massimo picco di ricoveri. Le condizioni per garantire il ritorno di due medici a Massa Marittima pertanto ci sono.”

“In questi mesi – conclude il sindaco - il Comune di Massa Marittima non ha mai abbassato l'attenzione sul Sant’Andrea. Ho costantemente chiesto alla ASL di trovare la soluzione per garantirci 2 medici in attesa delle assunzioni promesse. Se questa situazione di stallo non si sblocca, prenderemo ulteriori provvedimenti chiedendo alla consigliera regionale eletta sul nostro territorio di presentare una interrogazione all’assessore alla Sanità e al Diritto alla Salute della Regione Toscana. Forse si sta pensando più agli equilibri interni della ASL che al benessere dei pazienti.”