Ospedale Casteldelpiano, Amati e Giannelli (FDI): “Mancano radiologi e spariscono servizi sanitari”

Castel del Piano, : "Dammi una endoscopia, così ti porto via la cistoscopia”. Scritta così questa frase che potrebbe sembrare una battuta ironica e divertente, purtroppo, nei fatti è la realtà di quello che sta succedendo nell’ospedale amiatino di Casteldelpiano”. A dirlo sono Guendalina Amati, consigliere provinciale e comunale Arcidosso e Sonia Gianelli, consigliere comunale di Castel del Piano, esponenti di spicco di Fratelli d’Italia.

“Infatti – spiegano Amati e Giannelli - l'arrivo dell'endoscopia era stato pubblicizzato in pompa magna su tutti gli organi di stampa. Peccato, però, che a fronte di questo servizio per i cittadini, si sia omesso di dire che le cistoscopie non verranno più effettuate. Così, se un cittadino amiatino avesse bisogno di entrambe, dovrà, ahinoi accontentarsi di effettuare solamente l'esame endoscopico”.

“Ci ricordiamo – commentano le due esponenti di FDI – quando alcuni mesi fa venne elogiato l'arrivo di uno strumento di alta tecnologia proprio presso l’ospedale amiatino che avrebbe dovuto eseguire le ortopantomografie? La notizia venne sbandierata come se fosse avvenuta la conquista della Luna: forse pensavano che essendo in un territorio montano e disagiato la popolazione non si si sarebbe mai resa conto che in realtà si trattava della semplice panoramica dentale fatta passare come se fosse un esame di primaria importanza”.


Ma c’è di più – dicono Amati e Giannelli. - Vorremmo ricordare all’eccelse menti dirigenziali della sanità pubblica che l’utilizzo di tale macchinario richiede la presenza di un Radiologo. Cosa, quest’ultima, purtroppo rara per l'ospedale di Casteldelpiano. Prima delle ultime elezioni comunali del giugno scorso, la figura del Radiologo era presente nel nosocomio amiatino sei giorni a settimana, ma subito dopo lo scrutinio elettorale la presenza si ridusse a soli quattro giorni. Che sia stato forse un premio per la vittoria elettorale del nuovo Sindaco Pd?”

“In una sede come quella di Casteldelpiano, dove come minimo servirebbero almeno tre medici radiologi, ad oggi ne è rimasto uno solo, e chiaramente non può espletare il lavoro dei colleghi ad oggi spariti nel nulla. La mancanza di personale specializzato – ricordano Amati e Giannelli - comporta che non si possano effettuare esami con mezzo di contrasto e che qualche particolare esame non possa essere eseguito. Inoltre, alle già ridotte attività in urgenza, si aggiunge anche la consistente diminuzione della diagnostica in elezione, determinando così notevoli ritardi negli appuntamenti, oppure la necessità di eseguire gli stessi in altre sedi”.

"Gli strenui difensori, a parole, della sanità pubblica che hanno governato e governano da decenni la Regione Toscana, sono riusciti a creare autostrade per la sanità privata ed a creare quindi una sanità di serie A per chi abita in città ed una di serie B per chi abita in montagna. Tutto questo lo comprenderebbe anche un bambino che i maggiori fruitori degli esami effettuati all'interno di una struttura ospedaliera sono gli anziani e che la logistica degli spostamenti dalla montagna verso la città o altri capoluoghi di provincia non è delle più agevoli, figuriamoci per persone in là con gli anni”, concludono Guendalina Amati e Sonia Giannelli.