Cecina sito pilota di Scuola Sant’Anna e Università di Pisa e Firenze

Il progetto Ammirare: indagine della costa con droni e robot di mare e progettazione di ricostruzione della duna con ingegneria naturalistica. Incontro con gli operatori turistici per presentare il progetto e coinvolgerli.

Cecina: Imprese, istituzioni, associazioni ambientaliste e cittadini hanno partecipato all’evento del 10 dicembre tenuto a Cecina (LI) per coinvolgimento di tutti gli attori locali nel progetto Interreg Italia-Francia Marittimo AMMIRARE, coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna. Un’esperienza di partecipazione e di sensibilizzazione su quelli che sono gli impatti del cambiamento climatico rispetto alla costa di Cecina e sulle soluzioni a base naturale (nature-based solutions) che AMMIRARE propone per questo territorio. La Scuola Sant’Anna insieme al Comune di Cecina ha organizzato una mattinata di collaborazione che ha coinvolto circa 30 persone appartenenti a diverse organizzazioni pubbliche e private. Ad aprire i lavori Alessandro Bechini, assessore al governo del territorio e vicesindaco del comune di Cecina, che ha sottolineato l’importanza del progetto e delle sue attività.

Il progetto

Si tratta di un progetto di difesa della costa che vede coinvolti anche Regione Toscana, Università di Pisa e Università di Firenze che vede il nostro litorale scelto come sito pilota. Verranno quindi effettuati studi su tutta la nostra costa, Tombolo Sud, Marina di Cecina e Gorette, per definire un modello di morfodinamica costiera e verranno fatte valutazioni sullo stato ecosistemico dei nostri fondali. Il progetto prevede l’utilizzo di droni aerei e robotica da mare per ricostruire il modello e monitorare la linea di costa. In particolare dei focus saranno fatti sulla presenza di posidonia e sugli effetti degli atolli sommersi realizzati, la stabilità dei fronti a due anni dall’installazione e gli effetti benefici sull’ecosistema. E’ prevista anche la progettazione di ricostituzione della duna, il tratto che l’erosione ha divorato, con ingegneria naturalistica al Tombolo Sud in corrispondenza dei tre atolli già realizzati.

“Per Cecina è molto importante essere sito pilota in questo progetto - sottolinea il vicesindaco Bechini - perchè mette a disposizione di questo territorio competenze universitarie e professionali e ci consente di ottenere alla fine un quadro conoscitivo, indagini e progetti con i quali poter intercettare i finanziamenti necessari a fare interventi di difesa della costa e contrasto all’erosione”.

Con l’evento di Cecina il team di ricerca del SSSA ha avviato la prima di molte iniziative per sensibilizzare e promuovere il coinvolgimento di diversi soggetti locali che saranno svolte nei prossimi tre anni di progetto.

Durante l’evento è stato presentato il progetto AMMIRARE e le nature-based solutions, NbS (soluzioni basate sulla natura) che verranno implementate presso la spiaggia di Marina di Cecina per accrescerne la resilienza contro gli impatti negativi del cambiamento climatico, quali erosione costiera e fragilità contro le mareggiate intense. L’obiettivo della giornata è stato quello di presentare agli stakeholder locali interessati a preservare la costa ed il suo litorale, le attività che Scuola Sant’Anna metterà in campo insieme ai partner del progetto che hanno contribuito alla giornata. Durante questo primo evento i partecipanti hanno potuto esprimere la loro percezione rispetto ad alcune soluzioni proposte su Cecina. Miglioramento della resilienza della duna attraverso il ripopolamento di specie tipiche, cordone dunale e concetto di spiaggia ecologica sono le tre soluzioni discusse e argomentate dai partner di AMMIRARE insieme ai partecipanti. Per ogni soluzione aspetti positivi e negativi sono stati esposti dai vari soggetti presenti e poi discussi in un momento finale di confronto. “Non rilevo aspetti negativi su queste soluzioni e possono essere utili contro l’erosione” conferma un referente del settore turistico ricettivo. “Possono limitare l’attrattività della spiaggia riducendo la disponibilità di spiaggia” affermano alcuni referenti locali. Questi sono solo alcune delle percezioni espresse durante l’evento e che saranno analizzate in modo approfondito dai ricercatori della Scuola.

Perchè la nostra costa

La costa di Marina di Cecina è suddivisa in due aree, una a nord del fiume Cecina, che è caratterizzata da una forte presenza di Posidonia Oceanica spiaggiata, che rappresenta spesso un problema di gestione per gli stabilimenti balneari e i fruitori della spiaggia, specialmente durante le mareggiate intense. La parte di costa a sud del fiume, invece, è colpita da una forte erosione costiera che ha causato un arretramento della linea di riva di più di 100 metri negli ultimi 50 anni, lasciando un solo piccolo tratto di spiaggia disponibile ai fruitori. Attraverso l’implementazione di NbS sperimentali, il progetto ambisce ad accrescere la resilienza del sistema spiaggia di Marina di Cecina.

Tuttavia, la sola implementazione di NbS non è sufficiente a migliorare la resilienza, in quanto la cooperazione ed il coinvolgimento attivo di tutti gli attori locali che gravitano attorno alla costa è necessario. La sfida del team di ricerca del Sant’Anna è quella di rilevare le percezioni di diverse categorie di stakeholder (istituzioni, soggetti economici, associazioni) riguardo le NbS proposte e mettere in campo attività di coinvolgimento per migliorare l’accettazione e la comprensione degli stakeholder verso questo tipo di soluzioni che accrescono la resilienza della costa, migliorando anche la biodiversità e gli habitat. Durante l’evento è stata organizzata una breve attività interattiva per individuare le percezioni preliminari dei partecipanti lasciando loro la possibilità di scrivere su alcuni post-it anonimi gli aspetti positivi e negativi secondo la categoria che li rappresenta nei confronti di ciascuna NbS. I risultati preliminari vedono come aspetti positivi un miglioramento della resilienza della costa in connessione con la natura e la conservazione della spiaggia, anche a livello estetico. Gli aspetti negativi sono invece collegati a timori per i costi di manutenzione e la non attrattività di una spiaggia “naturale” con la presenza di detrito organico, come legnetti e Posidonia spiaggiata.

È stata un’esperienza importante per comprendere al meglio il tessuto socioeconomico costiero di Cecina, fondamentale per impostare al meglio le attività di coinvolgimento che possano migliorare la percezione degli stakeholder delle NbS.

Il prossimo step per il gruppo di ricerca del SSSA sarà quello di riunire i risultati di questa prima attività e per mettere a punto le iniziative di coinvolgimento che siano più pertinenti e vantaggiose per il territorio.