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‘Oggi parliamo di…': terra di Maremma e Caravaggio
Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti Michelangelo Merisi, conosciuto come Caravaggio, famoso per le sue opere realistiche caratterizzate da luci e ombre. Sicuramente uno dei personaggi più particolari dell’arte pittorica del Cinquecento-Seicento.
A soli tredici anni, inizia il suo rapporto con l’arte presso la bottega di un artista, dove la famiglia lo aveva mandato in apprendistato. Il suo percorso di artista lo vede impegnato a Roma, assunto dal cardinale Francesco Maria del Monte, gli vengono commissionate importanti opere.
La storia ci narra che Michelangelo Merisi, è sovente avere problemi con la legge, durante una delle tante risse a cui partecipava, uccide una persona, questo lo portò a scappare da Roma, prima verso Napoli, poi a Malta , dove causa risse viene imprigionato. Scappato di prigione si rifugia prima in Sicilia, poi a Napoli. Nella vita di Caravaggio, un ruolo importante è sicuramente il legame che l’Artista ha avuto con la famiglia Colonna, alla quale apparteneva la sua protettrice, Costanza.
Delle sue opere, il Caravaggio scriveva:
"Prendo in prestito dei corpi e degli oggetti, li dipingo per ricordare a me stesso la magia dell’equilibrio che regola l’universo tutto. In questa magia l’anima mia risuona dell’Unico Suono che mi riporta a Dio".
Non sono una esperta di arte, quindi non mi soffermo sulla sua vita e le opere di questo grande artista, ma su ciò che ancora oggi è avvolta nel mistero, la sua morte, avvenuta nel 1610, che lo lega alla nostra terra di Maremma e precisamente a Porto Ercole. Sicuramente, la morte di Michelangelo Merisi è stata definita “uno dei grandi gialli della storia dell'arte”.
L'artista, scappato da Roma per sfuggire alla condanna per omicidio, arriva nella località toscana in pessime condizioni, vittima di una febbre altissima. C'è chi sostiene che la morte di Caravaggio sia avvenuta sulla spiaggia della Feniglia, cercando di raggiungere a piedi Porto Ercole, dopo che la feluca aveva fatto scalo.
Altre ipotesi sostengono che sia morto a Napoli, o a Palo, chi parla di Civitavecchia. Non solo sul luogo della morte, ma anche sulla causa della morte si raccontano diverse teorie, si parla di un’infezione intestinale trascurata, o di intossicazione. Nei registri della parrocchia di Sant'Erasmo a Porto Ercole, in un libro del 1656 viene rinvenuto l'atto di morte del Caravaggio, che confermerebbe la morte in terra di maremma.
Un grande personaggio, particolare, dalla personalità irrequieta, proprio come i suoi dipinti, capolavori fantastici che hanno segnato un’era artistica, ed è proprio per questo che a noi in maremma piace pensare, sapere, che questo grande Artista, dopo una vita travagliata, movimentata, spesso in fuga, riposi nella nostra terra, nella nostra “o mite terra”.