"Oggi parliamo di...": corpi duplicati

L’articolo di oggi, per la complessità dell’argomento, vuole essere uno strumento di riflessione, sul tema dell’utilizzo dei social network da parte dei nostri ragazzi. Gli esperti ci dicono che circa un 40% dei ragazzi in età adolescenziale vorrebbe essere come appare sui social. 

Da uno studio dell’università di Cassino, improntato sulle modalità di utilizzo e di fruizione dei social network, basato su un campione di circa 2500 ragazzi e ragazze con età che varia tra gli 11 e i 13 anni, ha evidenziato una fruizione dei social media definita “corpi duplicati”. Indossare i filtri di Instagram o TikTok, piace più della realtà. Molto è cambiato rispetto al passato, quando cercavamo di assomigliare ai nostri idoli, oggi più del 90% dei giovani usa social media il 50% dei ragazzi hanno profili pubblici, non sempre controllati dai genitori, dove le immagini personali postate e nella maggior parte modificate, diventa l’azione primaria. In tutta questa complessità, emerge la cosiddetta «sindrome dei corpi multipli», che porta a considerare il proprio corpo come l’insieme di rappresentazioni, in continua modellatura e adattamento, con vari filtri, in virtù di gusti e desideri più svariati. Il fattore accettazione, diventa di primaria importanza, si rischia di confondere la realtà con l’immagine filtrata e, quando l’accettazione da parte degli altri non avviene, si scatenano diversi effetti, tra cui; difficoltà ad accettarsi, frustrazione, ansia, disturbi di tipo alimentare e rappresentazione distorta della propria immagine corporea. 

Le piattaforme sono contenitori che non hanno controllo sul contenuto, non vi è responsabilità, la normativa italiana parla chiaro sull’utilizzo dei social, ma la realtà è ben diversa, i giovani utilizzano finte generalità, raggirando così il divieto, e si trovano all’interno di contesti comunicativi virtuali” più grandi di loro”. Attenzione diventa la parola d’ordine, educazione nell’uso dei social diventa una priorità, la società tutta, famiglia, scuola e istituzioni devono svolgere il loro ruolo, c’è in ballo il futuro dei nostri giovani.

Consapevole che l’argomento è di enorme importanza e di continua evoluzione, che non può essere affrontato in un semplice articolo, nella speranza di aver suscitato interesse e riflessione, concludo con una frase di Winston Churchill: “Non c’è dubbio che sia intorno alla famiglia e alla casa che tutte le più grandi virtù, le virtù più dominanti degli esseri umani, siano create, rafforzate e mantenute”.