Mancano i medici e gli infermieri. Così il nostro ospedale perde attrattività

Grosseto: “Al Pronto Soccorso i tempi medi di attesa sono inferiori in genere a un’ora per tutti i codici”. Questo quanto risposto dall’Asl Toscana sud est, a seguito della mia recente esternazione sulla sanità grossetana. Una presa di posizione puntuale, peraltro condivisa, almeno in alcune sue parti, anche da Giacomo Termine segretario provinciale Dem."


Con queste parole il Sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna torna ad affrontare il tema della sanità pubblica nella nostra Maremma. Un appello superpartes, che deve appartenere a tutto il territorio provinciale e forse anche oltre. E l’appello sembra essere stato colto, tanto che anche la Segreteria provinciale della Funzione Pubblica Cgil ha recentemente inviato una nota alla Direzione sanitaria dell’Azienda Asl Toscana sud est. “Il taglio di risorse al sistema e la cronica e allarmante carenza di personale, sta creando disservizi e disagio tra le lavoratrici e i lavoratori. Con la quota parte che riguarda la provincia di Grosseto, peraltro, in questi giorni sovraffollata di turisti”. E ancora: “Si esprimono forti preoccupazioni sulla tenuta dei servizi sanitari e sulla capacità di dare risposte soddisfacenti ai bisogni espressi dalle cittadine e dai cittadini dell’Area vasta sud-est.”

Insomma, la mia difesa della sanità pubblica grossetana sembra aver trovato condivisione – riprende ancora il Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Si tratta di un primo passo, condiviso, a difesa della sanità grossetana e soprattutto a difesa del personale ospedaliero sempre più pressato dalle turnazioni e dal carico di lavoro che rischia di condizionare la qualità della sanità pubblica.

L’Azienda Sanitaria fa distinzione tra tempi di "presa in carico" e "tempi di permanenza in Pronto Soccorso relativa all'applicazione dei percorsi diagnostici". Una distinzione, questa, che spesso porta il paziente ad attendere molte ore, prima di essere dimesso o ricoverato. Così, a fronte di una difesa della sanità maremmana e dei suoi operatori ospedalieri, è arrivata la replica dell’Azienda Usl, incentrata perlopiù sui tempi di attesa al Pronto Soccorso. Sulla salute, però, non è il caso di giocare sui termini. La mia azione è tesa a supportare il personale ospedaliero di Grosseto; a difenderlo, a sostenerlo e contestualmente devo salvaguardare il livello di salute pubblica di quanti, come cittadini, accedono alle strutture del Misericordia.

Iniziamo allora con alcune verità: l’Ospedale di Grosseto andrebbe potenziato, perché deve far fronte ai picchi turistici estivi con conseguente aumento degli accessi. Grosseto ed il suo ospedale viene invece regolarmente “dimenticato” dalla Regione. Una dimenticanza che rischia di influire sulla sanità dei grossetani e non solo.

Come Sindaco, super partes, invito pertanto da una parte i cittadini a rivolgersi al Pronto Soccorso quando necessario (un terzo degli accessi sono impropri), coscienti che il personale ospedaliero è lì per noi, e con consapevolezza di doversi dotare della necessaria pazienza legata a tempi stabiliti sulla base del codice assegnato. Al tempo stesso ho anche il dovere di chiedere ai cittadini di non pretendere l’ottenimento di risultati in poche ore. Un invito anche al personale ospedaliero, chiedendo di essere quanto più possibile disponibili sia con i pazienti, sia con i familiari, che attendono “fuori” informazioni e notizie in estrema apprensione. Non registro lamentele in tal senso ed anzi, ho puntuali riscontri di “... efficienza e gentilezza del personale medico”, il che mi induce ad un plauso al nostro personale ospedaliero.

Il mio interessamento alla sanità locale passa dunque attraverso una levata di scudi a favore di medici ed infermieri, nessuno escluso e primo tra tutti quello del Pronto Soccorso di cui ho sempre avuto grande stima. Ho però il dovere di sollecitare la Direzione sanitaria e soprattutto la Regione, ad affrontare il problema della mancanza dei medici e degli infermieri, una carenza dovuta ad una perdita di attrattività per la sanità nel nostro territorio. Oggi il problema è parzialmente contenibile, sia pure con estrema difficoltà, attraverso turni aggiuntivi, rientri dai riposi, straordinari, ferie non godute etc. ma domani sarà un problema irrisolvibile e drammatico.

Insomma, soprattutto sulla sanità ospedaliera non posso astenermi dal riferire che esiste un vero e proprio "lavora e fuggi" con il "Misericordia" di Grosseto che paga duramente lo scotto della poca attrattività. Occorre quindi prendere consapevolezza della situazione e trovare al più presto soluzioni, magari prendendo esempio da altre realtà di altri capoluoghi di provincia.

Quanto poi alle difficoltà con le liste d’attesa per esami clinici ed oncologici con cadenza più che mensile, basta telefonare al Cup per renderci conto di quanto sia reale questo problema che risente ovviamente, anche questo, della fuga dei medici e dell'aumento delle richieste, senza un corrispettivo aumento delle risorse. Per questo ho deciso di scendere in campo per quanti vivono situazioni così delicate. Non so se sia il caso di parlare di “canale preferenziale basato sui bisogni di salute specifici” come replicato dall’Asl. Un canale, questo, che si “apre” quando la situazione si è già conclamata. Esiste però un doloroso percorso di analisi preliminari, purtroppo pesanti anche in termini economici.

La nostra sanità è quindi in chiara difficoltà. In più occasioni lo stesso Direttore generale dell’Azienda Usl Toscana sud est dott. Antonio D’Urso mi ha rappresentato l’ormai nota cronica carenza di personale medico in tutti gli ambiti disciplinari. Questo è il vero problema cui dobbiamo far fronte.

Dobbiamo trovare nuovi equilibri a fronte di mutate esigenze sociali. Noi non ci sottraiamo a tali responsabilità. Siamo disponibili ad aprire un tavolo tecnico di confronto e di lavoro con la Asl per affrontare e trovare delle strategia risolutive per questo problema. Cerchiamo di comprendere dove si annida il male che spinge il personale sanitario a fuggire dal “pubblico” e troviamo il modo di frenare questa deriva che rischia di divenire senza ritorno. Facciamo diagnosi e terapia, per rimanere in tema, prima che sia troppo tardi. La mia Amministrazione ed io, ci siamo. Siamo sicuri che l'Asl vorrà fare la sua parte.