'La prossima settimana...': Nole Djokovic, quando la global opinion conta al di sopra di tutto

di Raffaello Milani

Oggi come oggi quello che conta non è più ricercare la verità che ci fa più comodo e attaccare in tutti i modi possibili chi non la pensa come noi. Il riferimento al campione serbo Nole Djokovic è da intendersi in maniera globale e certamente senza difendere ne l’uno ne l’altro. Nole che ammiro fortemente sia come campione che come persona visto che come sempre di meno accade è uno che fa del bene senza mai sbandierare ai quattro venti ciò che mette in opera, a mio parere ha commesso un errore imperdonabile, a cominciare, anche se legittimamente, dall’abbracciare la filosofia no-vax poi al voler ostinatamente prendere parte ad un torneo al quale seppur invitato ma in realtà solitamente tutt’altro che gradito allo stato dove si organizza. Un campione del mondo come lui vista la palese repulsione nei suoi confronti, avrebbe fatto molto prima a prendere il suo aereo privato e ad andarsene velocemente dall’Australia assicurando che non ci avrebbe mai più messo piede vita natural durante. Ma sta succedendo l’esatto contrario dando così voce e forza a chi imperversa come se non ci fosse un domani contro chi ha idee diverse dal pensiero globale.

tennis (6).jpgMinacce, intimidazioni, offese e chi più ne ha più ne metta, sono uscite dalle menti di acculturati benpensanti, di coloro che condizionano nel bene e nel male altre menti di media portata. Stessa cosa che hanno additato quando tali pensieri uscivano da menti parecchio più limitate culturalmente, le menti che inneggiavano al 5G iniettato dentro il corpo umano. Nole a mio parere ha toppato clamorosamente su tutta la linea, lo ribadisco, ma non è che dall’altra parte si sono contraddistinti per illuminata lungimiranza, come il mainstream di italica fattura non ha brillato mai in questo campo ma quest’ultimo che ormai si contraddistingue come giudice supremo del poco e dell’assai oggi fa presa come veicolo di eterna giustificazione. Nole mio…. Ricordati sempre da che bocca vengono le critiche e agisci con intelligenza che “tutto mondo è paese”. Tutto questo sta a significare che oggi la unica vera inconfutabile verità universalmente accettata è quella che più ci rappresenta e se essa è quella che rispecchia la “global opinion” è oltre che meglio anche determinante. Ora la possiamo pensare come ci pare ma arrivare a inculcare “forzatamente” la propria idea ritenendola l’unica possibile mi sa tanto di “dittatura” e visto che oggi l’unica via di comunicazione sono i social va da se che il tribunale mediatico va rivestendo una importanza fondamentale. Il colpevole è chi viene condannato dai like o dalle emonji negative, mai colui che realmente lo è. Prendiamo in considerazione ciò che è successo a Milano per l’ultimo dell’anno dove il branco ha aggredito, e li si, molestato sessualmente delle giovani ragazze arrivando persino a calargli i pantaloni e l’intimo, unanime condanna? Si, no, forse ma non ho visto giornalate ne levate di scudi, ne condanne a prescindere, ne sulla stampa ne tantomeno sui social media… chissà forse a pensar male ci s’azzecca e penso, mio unico parere personale, che tutto ciò sia legato alla nazionalità degli aggressori se al loro posto ci fossero stati autoctoni con spiccato accento milanese forse persino i politici più accaniti, o quelli disinteressati, si sarebbero inalberati e avrebbero richiesto l’intervento di qualche nazgul di tolkeniana memoria. Invece il politically correct, l’ormai famosa “global opinion” che vuole qualcuno difeso a oltranza e qualcun altro accusato a prescindere ha deciso che la linea unica da tenere è quella che fa comodo a chi vuole forzatamente far accettare anche chi non ha nessun interesse se non quello di “non cambiare mai” ne adeguare le proprie abitudini al paese che lo ospita.

milani raffaello.jpgVediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!

Nole Djokovic, forse dopo lunga diatriba se ne tornerà a casa con le pive nel sacco, senza aver giocato e con tanti tatuaggi indelebili che i benpensanti gli affibbieranno all’infinito, in altri paesi verrà trattato parimenti, la gente lo tratterà così perché è Nole Djokovic. Non gli fregherà più nulla che nel suo paese finanzi ospedali che curano persone, che sia sensibile come lo è stato con Bergamo ed i bergamaschi sarà sempre quello che voleva giocare per forza anche essendo non vaccinato. D’altronde il sig. Abdallah invece è e rimarrà un bravo ragazzo che lavora in Italia ma che ha sbagliato e per questo si è rovinato (forse). Nole e quell’Andrea di empolese memoria, saranno per l’opinion global dei delinquenti conclamati e da condannare insultare, crocifiggere, e se possibile anche aggredire e esiliare. Abdallah sarà sempre e comunque l’espressione di quella che, come disse una nota onorevole (poco), dovrà diventare la nostra “nuova” cultura. I nuovi tribunali continueranno ad essere Facebook e Twitter e i giudici le nostre emoticons… Chi vivrà vedrà…