La denuncia del PCI: "Poste Italiane sempre meno servizio pubblico"

Massa Marittima: «Le Poste Italiane - afferma Daniele Gasperi per il PCI Colline Metallifere - hanno assunto in modo crescente sempre più servizi diversificati e sempre meno è il servizio postale che si presenta con carenze sul territorio comunale.

A questo si aggiunga che ormai è tradizione che nel periodo estivo il servizio, causa ferie e carenze di personale, venga ridotto ed allora arrivano le lamentele, numerose, soprattutto per la consegna della posta a domicilio.

Questo fenomeno è avvertito in tutti i centri ma si fa maggiore nei centri periferici per quanto attiene la consegna delle bollette o di atti inviati per raccomandata da enti e privati che subiscono ritardi sempre giustificati con la consegna di un avviso di cortesia lasciato nella cassetta postale dell’utente che magari è in casa e, stranamente, o non sente o il passaggio del postino perché troppo veloce e si trova costretto ad attendere l’eventuale recapito nei giorni successivi o recarsi all’ufficio postale.

Diversi i cittadini del capoluogo e delle frazioni si sono lamentati e pur recandosi agli uffici postali a chiedere spiegazioni, non hanno ricevuto chiarimenti in proposito.

Anche a Massa Marittima e nelle frazioni da Valpiana, a Prata, Niccioleta e Tatti e nelle campagne si registrano carenze più o meno gravi del servizio mentre aumentano i disagi per i cittadini.

Ci sono testimonianze dirette che in alcune zone della cittadina, nelle frazioni e nelle campagne, la consegna domiciliare sia in certi casi ridotta ad una volta al mese e per i più fortunati, ogni venti giorni.

Numerosi sono i casi, in quest’ultimo periodo, dove ad agosto, tra il 3 e il 4, sono arrivate a domicilio bollette con scadenza fine Luglio e in questo caso l’emissione della successiva bolletta vedrà l’aggiunta della dicitura per il costo del ritardato pagamento che non dipende dal cittadino ma dalla ricezione della bolletta che, come ci dicono gli enti erogatori, viene indirizzata con largo anticipo all’utente.

Questa carenza dei servizi mette in campo la necessità di avere una nuova politica su questi servizi e mette in difficoltà soprattutto quel target, sempre numeroso e presente, di cittadini che hanno scelto e pagano il servizio di non avere la domiciliazione bancaria.

In più occasioni siamo intervenuti sul problema e non siamo certamente soli ma da più parti, istituzioni comprese, sono stati evidenziati i problemi del servizio postale partendo dalla riduzione delle aperture degli sportelli nei centri minori per arrivare a quello della consegna dei plichi postali ma le risposte che sono arrivate durano giusto il tempo di sedare i malumori per poi ripartire e acuirsi durante l’estate, tornando ad aperture degli sportelli ridotta a pochi giorni della settimana se non, come si è verificato in alcune realtà, chiusura totale per alcune settimane.

Colpiti da questa nuova politica dell’ennesima privatizzazione di un servizio pubblico indirizzata alla ricerca di maggiori profitti sono, come sempre, cittadini e lavoratori.

I primi subiscono le conseguenze sopra descritte nella consegna della posta, i secondi anche se si ricorre a turni pomeridiani, sono colpiti da tempi sempre più stretti per la consegna e carenze strutturali che non sono coperte dai molteplici servizi fatti proprie da poste italiane che vuole essere sempre più presente sul mercato e meno per il servizio di origine.

La giustificazione che ormai si va verso il superamento del servizio con le nuove tecnologie regge poco quando ancora una larga fetta di popolazione si affida a questa modalità e sarebbe bene, se vi sono altri introiti, investire questi utili per tutelare un servizio importante per molti cittadini e sempre meno curato per non dire trascurato e in alcuni periodi quasi inesistente».