La Città protagonista agli Stati Generali del Patrimonio Industriale

Follonica: L'evento, il più importante dedicato alla cultura del patrimonio industriale, si svolgerà da domani, 9 giugno, all'11 giugno a Roma. Ad organizzarlo è l'Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale. A parlare del progetto ex Ilva saranno l'assessora Barbara Catalani insieme a Valentina Anselmi e Matteo Colombini della cooperativa Zoe. La riconversione dell'area ex Ilva di Follonica arriva agli Stati Generali del Patrimonio Industriale, organizzati e promossi dall'Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, Aipai: a portare il caso di studio a Roma è l'assessora alle politiche culturali del Comune di Follonica Barbara Catalani insieme a Valentina Anselmi e Matteo Colombini della cooperativa Zoe. L'evento, il più importante dedicato alla cultura del patrimonio industriale, si svolgerà da domani, 9 giugno, all'11 giugno a Roma, per riunire studiosi, amministrazioni, enti preposti alla conservazione e alla tutela, progettisti, associazioni e operatori. La presenza di Follonica in questo incontro di studio dal respiro nazionale, nel quale i massimi esperti italiani di storia ed economia delle industrie si confrontano, rappresenta un momento di importante per rafforzare sempre di più la consapevolezza del patrimonio industriale di Follonica. 

«Parleremo della riconversione dell'area ex Ilva di Follonica – spiega l'assessora Catalani – che si presenta, effettivamente, come un vero case study nel panorama industriale italiano. Qui si è sperimentato un concept su due livelli: quello bottom up che innesca la partecipazione dal basso , con esperti locali, associazioni culturali, scuola e terzo settore chiamati a contribuire alla conoscenza, alla valorizzazione e all’attivazione della comunità, e quello di alto profilo, che genera processi di collaborazione e ricerca di livello nazionale e internazionale. Con questo modello è stato concepito il museo Magma e con la stessa modalità si è dato avvio alla trasformazione degli spazi quali il teatro Fonderia Leopolda e la Fonderia 1. Si è legato il contenuto al suo contenitore, la forma alle nuove funzioni tenendo presente quanto questo delicato sistema influisca sulle dinamiche sociali, culturali e antropologiche di una città e del suo territorio. Agli Stati Generali racconteremo come dal concept del museo si è arrivati alla creazione di un progetto di distretto culturale.La sfida adesso – conclude Catalani – è quella di restituire alla comunità il proprio legame identitario, ascoltandola, dando risposta ad una domanda di rivincita, leggendo l’Ilva alla luce delle nuove esigenze della comunità che negli anni ha manifestato in ogni sede il bisogno impellente di tornare ad appropriarsene, secondo nuove logiche e nuovi bisogni che non pongono più al centro la produzione, ma la qualità di vita della comunità».