La città che diventa città, primo appuntamento oggi pomeriggio

Grosseto: L’Associazione Archeologica Maremmana, a seguito dell’uscita nelle librerie della propria ultima pubblicazione edita dalla casa editrice Effigi, “La città che diventa città”, ha programmato, per il corso del 2025, una conferenza al mese, tenuta da ogni autore del volume, al fine di illustrare nel dettaglio i singoli capitoli che la compongono.

Il volume tratta la storia della città tra il 1840 e il 1930, tra ‘800 e ‘900. Un secolo di grandi trasformazioni, della crescita fuori porta dopo aver saturato tutti gli spazi interni alle mura medicee, le architetture, i nuovi edifici, le nuove funzioni cittadine attraverso una imponente crescita demografica. Non solo, nel secolo dello sviluppo, dopo la ripresa lorenese rispetto ai precedenti quattro secoli di abbandono, il volume approfondisce le condizioni sociali, economiche, politiche e culturali di un nuovo ceto cittadino, di una nuova borghesia latifondista che ha cercato nei grandi cambiamenti epocali dalla Belle Époque una propria identità e una propria presenza cittadina; affronta infine gli aspetti legati all’arte pubblica e alle condizioni sanitarie e di igiene della città tramite i suoi operatori medici e scientifici.

Il primo appuntamento è per oggi (venerdì 10) alle 16,00 nell’Aula Magna del Polo Universitario (via Ginori), con l’architetto Pietro Pettini, curatore del volume, per raccontare con la proiezione di foto e immagini la crescita cittadina attraverso l’arrivo della ferrovia, i nuovi quartieri di Porta Nuova, dei Ferrovieri, di Porta Corsica e i nuovi borghi di via Tripoli, via Sauro, via Buozzi, oltre alla fase caratterizzata dai palazzoni ministeriali, le torri civiche e i nuovi insediamenti per le “bagnature” dei grossetani con le acque termali di Roselle e con quelle marine di San Rocco. Un cammino lungo un secolo nella storia della nostra città che ha cambiato l’aspetto esteriore e il suo essere, e che rappresenta la radice su cui si basa la città odierna, quella che vediamo e viviamo quotidianamente.