Il “Nabucco” di Verdi in scena al Moderno con Orchestra sinfonica “Città di Grosseto”

Domenica 30 luglio l'appuntamento con la grande opera lirica. Direttore Roberto Gianola

Grosseto: La grande opera lirica torna a Grosseto con il “Nabucco” di Giuseppe Verdi. In scena l'Orchestra sinfonica “Città di Grosseto” e la Corale “Santa Cecilia” di Empoli dirette da Roberto Gianola. L'appuntamento è per domenica 30 luglio alle ore 21 al Teatro Moderno. I biglietti sono in prevendita online su https://comunegrosseto.ticka.it (infoline: WhatsApp 333 5372994) e saranno in vendita anche al botteghino del teatro il giorno del concerto, dalle ore 18. L'evento – ormai una tradizione consolidata nel periodo estivo – è organizzato dall'Orchestra sinfonica “Città di Grosseto” con il Comune di Grosseto e Fondazione Grosseto Cultura.

«La volontà della nostra Amministrazione è da sempre quella di promuovere la cultura in tutte le sue forme – dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla Cultura Luca Agresti –. Eventi di questo tipo non solo offrono ai cittadini l’opportunità di avvicinarsi alla grande lirica, ma celebrano anche il lavoro di autori di fama mondiale. Giuseppe Verdi, in particolare, viene considerato uno dei più grandi operisti e compositori della storia ed è conosciuto soprattutto per il “Nabucco”, l’opera alla quale appartiene “Va, pensiero” (Va, pensiero, sull'ali dorate), uno dei cori italiani più apprezzati al mondo».

«Per Fondazione Grosseto Cultura – dichiara il presidente Giovanni Tombari – l'impegno nel sostenere la musica e gli eventi legati a questa forma d'arte è sempre stato primario, come dimostrano in particolare l'attività del nostro Istituto musicale “Giannetti”, la partnership con l'Orchestra sinfonica “Città di Grosseto” e il rapporto con il Maggio Musicale Fiorentino. L'opera lirica, sempre a fianco dell'Orchestra cittadina, rinnova questo impegno con assoluta convinzione: siamo pronti, anche quest'anno, ad accogliere un grande evento e ad assistere a uno spettacolo da non perdere».

«Anche in questa occasione – dichiarano il presidente dell'Orchestra sinfonica “Città di Grosseto”, Giulio De Simone, e il direttore artistico Antonio Di Cristofano – siamo orgogliosi di poter offrire al pubblico una produzione di grande qualità e la messa in scena di un'opera tra le più popolari in assoluto, che può certamente essere considerata un capolavoro. Con questo appuntamento speciale nel calendario estivo dell'Orchestra sinfonica vogliamo così proseguire una tradizione che negli ultimi anni, seppur con qualche difficoltà dovuta alla pandemia, ha sempre regalato alla nostra comunità spettacoli d'eccezione: dopo Tosca, Madama Butterfly, Il barbiere di Siviglia, Rigoletto, La traviata e l'Elisir d'Amore, ecco il Nabucco».

Il “Nabucco” è una delle opere più celebri della storia, resa popolare dal coro “Va' pensiero”. Il capolavoro di Giuseppe Verdi fu presentato per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 9 marzo 1842 su libretto di Temistocle Solera, riscuotendo un successo immediato, tanto da essere messo nuovamente in scena con 75 repliche solo alla Scala in quello stesso anno. Diviso in quattro parti – “Gerusalemme”, “L'empio”, “La profezia”, “L'Idolo infranto” – il “Nabucco” racconta la schiavitù del popolo ebraico in terra babilonese: in questo sfondo una doppia storia d'amore e gelosia tra le figlie del re di Babilonia, Fenena e Abigaile, con l'ebreo Ismaele.

Il cast del “Nabucco” in scena a Grosseto vede nel ruolo di Nabucco re di Babilonia il baritono Carmelo Corrado Caruso, con Alessia Grimaldi (Abigaille), Douglas Kelly (Ismaele), Paolo Pecchioli (Zaccaria), Magdalena Urbanowicz (Fenena), Claudio Mugnaini (Gran Sacerdote), Maila Fulignati (Anna) e Francesco Marchetti (Abdallo).

Roberto Gianola ha diretto orchestre in tutto il mondo, dall'Europa agli Stati Uniti, dal Sud America alla Russia, Turchia, Egitto, Cina, Corea, Giappone e negli Emirati Arabi. È direttore musicale del Teatro dell’Opera e Balletto di Istanbul, dove ha debuttato nel febbraio 2015 dirigendo “I racconti di Hoffmann”. È stato ospite di grandi sale quali il Musikverein di Vienna, il Lincoln Center e la Carnegie Hall di New York, il Seoul Art Center, la Smetana Hall di Praga, la Sala Verdi di Milano, i teatri di Hong Kong, Pechino e Macao, e ha collaborato con prestigiose realtà italiane come la Fondazione Arena di Verona, il Teatro lirico di Cagliari, il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro Regio di Parma e il Teatro del Giglio di Lucca e con orchestre quali l’Orchestra “I pomeriggi musicali” di Milano, l'Orchestra regionale della Toscana, l'Orchestra del Festival Pucciniano, i Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino e l’Orchestra sinfonica di Sanremo. La stagione 2023 lo vedrà anche sul podio dell’Opera di Hong Kong con La Bohème e all’Opera di Lubiana con Il Trovatore e Romeo e Giulietta, oltre a inviti in Polonia, Bulgaria e a Londra con la London City Philharmonic Orchestra. Come direttore artistico ha fondato, sul Lago di Como, la Lake Como Philharmonic Orchestra e la Lake Como Music Academy.

Carmelo Corrado Caruso è diplomato al Conservatorio “Santa Cecilia” a Roma e dopo aver vinto numerosi concorsi di canto nazionali e internazionali, ha iniziato un'intensa carriera nei più importanti teatri di tutto il mondo, interpretando i più importanti ruoli del repertorio da baritono, tra cui Rigoletto, Macbeth, Falstaff, Nabucco, Jago, Gianni Schicchi, Don Giovanni e Figaro. Nel 2004 ha vinto il prestigioso “Premio Abbiati” per la migliore produzione operistica per l'interpretazione de “Il prigioniero” di Dallapiccola al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Nel 2005 ha debuttato alla Royal Opera House di Covent Garden a Londra nel ruolo di Camoens nel “Dom Sébastien, roi de Portugal” di Donizetti, la cui registrazione live ha ricevuto una nomination ai Grammy Awards 2007. Nel 2006 a Londra ha interpretato il “Cyrano de Bergerac” di Alfano con Placido Domingo e nel 2009 ha debuttato alla Scala di Milano con la stessa produzione.

Nella foto, da sinistra: Giulio De Simone, Giovanni Tombari, Luca Agresti, Antonio Di Cristofano, Roberto Gianola