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Il Moro di Venezia a Porto Santo Stefano ci ricorda l’America's Cup
Monte Argentario: In banchina a Porto Santo Stefano per la gioia di residenti e turisti è arrivato “Il Moro di Venezia” che con il suo nome ricorda a tutti l’edizione della America’s Cup del 1992 dove gli italiani partecipavano per la terza volta vincendo la Louis Vuitton Cup, dopo “Azzura” nel 1983 e nel 1987 e “Italia” nel 1987 e la futura edizione la 37esima che si terra' a Barcellona nei mesi di settembre e ottobre del 2024 con l'impegno "Luna Rossa" Prada Pirelli. L’imbarcazione ormeggiata al molo della Pilarella è stata costruita nel 1975 su progetto German Frers ed è una fedelissima del raduno della barche d’epoca dell’Argentario Sailing Week.
Racconta Artemare Club che con il nome "Il Moro di Venezia" sono state realizzate nove barche a vela per Raul Gardini e Alessandro Ferruzzi, le prime tre bianche di circa 20 metri di lunghezza poi con l'impegno economico e tecnologico sostenuto dalla Montedison e con il guidone della Compagnia della Vela di Venezia 5 imbarcazioni dal cantiere Tencara per la terza partecipazione italiana alla America's Cup lunghe 22,90 metri e infine un maxi da 24 metri circa.
Artemare Club ricorda anche la fine delle imbarcazioni Il Moro di Venezia della Coppa America, la numero I è stata acquistata nel 1994 da una squadra russa con la quale ha regatato nel Campionato del Mondo IACC 1994, ma non è mai riuscita a prendere parte alla Louis Vuitton Cup 1995, poi recuperata da una banca è stata acquistata nel 1998 da un uomo d’affari di Chicago che ha installato un motore e ha navigato per un paio di anni a San Diego, successivamente Tina Kleinjan e John Sweeney la acquistarono nel 2001, aggiungendola alla propria flotta di barche IACC a San Francisco, per gareggiare contro altre imbarcazioni IACC nella baia di San Francisco. È stata venduta per la penultima volta nel 2006, l'ultima nel 2017 ed è attualmente ormeggiata a Nord di Vancouver. Il Moro di Venezia II utilizzato come barca per allenamenti prima della Louis Vuitton Cup ritornò in Italia e restò ferma per molto tempo a Monfalcone, eccezion fatta per qualche passerella d’onore in alcune Barcolana dei primi anni 2000, la rinascita dell’imbarcazione la si deve ai nuovi armatori Serena Zanelli ed Enrico Prataiola che grazie all’aiuto dello skipper Claudio Carraro gli stanno donando una seconda vita, partecipa infatti ai più prestigiosi ed importanti eventi velici dell’Alto Adriatico e permette a tanti appassionati di poter rivivere il sogno di quelle indimenticabili notti magiche. Il Moro di Venezia III ha vinto il Campionato del Mondo IACC 1991, ed è stato usato come barca di prova prima della Louis Vuitton Cup, in seguito ha navigato per l’Accademia della vela a Genova, ed è stato acquistato da un altro team italiano, +39, nel luglio 2004, prima di essere acquisito dalla Direzione Coppa America per essere usato come una barca VIP a Valencia. Oggi il proprietario è l’autorità portuale di Ravenna, l’imbarcazione è diventata un monumento della storia italiana dello yachting collocata su di un piazzale nei pressi della zona portuale, a pochi passi dal centro storico come il simbolo della sfida velistica al mondo di Gardini e della sua Ravenna. Il Moro di Venezia IV usata come barca di prova che mai gareggiò nella Louis Vuitton Cup acquistata dal team americano PACT 95 è stata ribattezzata Spirito di Unum e ha poi regatato nel Campionato del Mondo IACC 1994 ed è stata usata come una barca di prova per il 1995, poi nel 2006 dopo essere stata coinvolta in un incidente è stata venduta a Tom Cahalane e spedita a Ventura in California, nel mese di ottobre 2009 è stata acquisita da Stephen Pattison & Mark Niblack ed è tornata nella sua città natale a San Diego, dove è in fase di restauro e si unirà ad USA-11 come imbarcazione scuola. Il Moro di Venezia V nel 1997 è stata acquistata dal sindacato di Paul Cayard America One per essere usata come barca lepre, venne poi comprato da Seattle Challenge nel 2001 per poi cambiare di nuovo proprietario e arrivare a Bill Koch, il quale lo restaurò completamente, Il Moro tornò a gareggiare ancora una volta contro USA-23 durante l’America’s Cup Jubilee Regatta a Cowes nel Regno Unito e si riunì di nuovo per l’ultima volta con il suo vecchio avversario USA-23 nel 2005, in esposizione davanti al Boston Museum of Fine Arts. Attualmente si trova in stato di abbandono e si trova nelle pertinenze del Nauticus Marina, il porticciolo turistico privato di proprietà dello stesso Koch a Osterville.
Il comandante Daniele Busetto con le sue origine veneziane è particolarmente legato alla storia del “Il Moro di Venezia” e mette a disposizioni nella sede del sodalizio nel Corso antico di Porto Santo Stefano, per la consultazione di soci e simpatizzanti, alcune pubblicazioni della sua collezione sulla America’s Cup, Fabio Colivicchi “Il Moro, Diario di un sogno italiano”, Antonio Vettese “America's Cup - San Diego '92 La leggenda cambia volto” e Luca Bontempelli “Da Azzurra al Moro - Storia di dieci anni di partecipazione italiana alla Coppa America”.