Il libro e le librerie. La riapertura dopo la quarantena

Grosseto: Domani fra le attività che riapriranno dopo il periodo di quarantena e chiusura obbligata imposto dai decreti ministeriali ci sono le librerie. La libreria Mondadori di Grosseto si prepara alla riapertura.

"Agli inizi del secolo scorso, con la diffusione della radio tutti lo davano per morto - ci dicono le titolari della Libreria Mondadori -. Sopravvisse.
A metà del secolo scorso, con la diffusione della televisione tutti lo davano per morto. Sopravvisse.
A fine del secolo scorso, con la diffusione di internet tutti lo davano ovviamente per morto. Sopravvisse per la terza volta.
A inizio del secolo in corso, con la diffusione dell’e-reader tutti ovviamente lo hanno dato per morto. Ma niente!
Credo sia l’unico oggetto nella storia dell’umanità ad aver assistito al suo funerale per ben quattro volte, senza mai essere morto davvero.

Il libro si rivela tutt’oggi un fenomenale strumento di diffusione delle idee. È un oggetto vetusto, che non si è mai rinnovato nell’aspetto, ma che per qualche strana ragione proprio non vuole saperne di invecchiare.

Prima del virus, il nemico invisibile era la multinazionale che vende quegli stessi libri con sconti esagerati e spedizioni immediate. Ad oggi, con l’entrata in vigore della nuova legge, lo sconto si è abbassato al 5% per tutti.

La difficile battaglia per la sensibilizzazione alla lettura in un paese in cui solo 4 persone su 10 leggono almeno un libro all’anno (per rendere l’idea di altre realtà: in Norvegia 9 persone su 10. In Francia, Regno Unito, Belgio e Svezia 8). In un paese in cui legge solo chi proviene da una famiglia di lettori, perché tutt’oggi la scuola ha difficoltà a veicolare la lettura (che è anche un fenomenale strumento di avvicinamento delle classi sociali).

Un libraio è un commerciante, e come tutti gli altri potrebbe applicare politiche di prezzo più vantaggiose. No!
Il prezzo dei libri lo decide l’editore, il margine maggiore se lo prende il distributore, e al libraio rimane una percentuale, che al netto di tutto, se va bene, si avvicina al 30 per cento. E questo su uno scontrino che in media è pari a 18 euro.
Di conseguenza, in quei circa 5 euro di utile per ogni scontrino medio, un libraio sa di dover pagare affitto, tasse, bollette, contributi, stipendi, assicurazione, commercialista, ecc ecc. Più la manutenzione dei locali, perché qualcosa si rompe sempre.

Quindi quando il virus ci ha colti impreparati nel mondo intero i librai si sono riorganizzati con spedizioni  a domicilio, o sono appoggiati alle edicole. I giornali hanno parlato dei librai come simbolo di resilienza. Bella scoperta! Vendiamo libri, oggetti scampati a quattro funerali!
Ora ecco che i librai sono di nuovo al centro di un dibattito pubblico, dopo l’annuncio della riapertura delle librerie. È giusto, è sbagliato?

È giusto che ci sia la possibilità di aprire. E comprendo in pieno le preoccupazioni di molti colleghi che non lo faranno subito. Le librerie sono diverse fra loro: indipendenti o con un marchio.
Ogni libreria rispecchia i librai che la animano. Ogni libreria ha una comunità di lettori variegata.

Alla mia comunità di lettori, quella stessa comunità che mi ha sostenuto nei giorni della chiusura con centinaia di messaggi e con tantissime richieste di spedizioni, non posso sottrarmi alla possibilità di continuare, tra mille difficoltà, a fornire quel servizio fatto di passione e sacrificio, di condivisione e crescita collettiva.

Martedì andrò in libreria. Come tutti i sacrosanti giorni di aperture concesse. Non dico che sarò responsabile, perché a fronte di tutto quello detto sopra, ogni libraio è responsabile e conscio delle proprie azioni dal primo giorno di apertura della sua libreria.
Se entrerà un lettore sarò lì anche solo per quell’unico lettore.
La battaglia per la cultura noi la combattiamo così.

Dietro ogni appello sui giornali, dietro ogni legge più o meno buona, dietro ogni post di assenso o dissenso nei confronti di noi che per primi alzeremo le saracinesche, ci sarà il gesto più antico del mondo: uno scambio commerciale tra un libraio e un lettore, con un libro: un oggetto vecchio sette secoli che nel silenzio delle nostre stanze, nell’atto della lettura, ha la forza di cambiarci e farci conoscere ancora.

Lettori: vi aspettiamo alla Mondadori di c.so Carducci n 9 con orario ridotto 9:30-12:30 e 16–18:30. Per contattarci vi lasciamo i nostri recapiti 056422329, 3923438682 (WhatsApp) e potete scriverci a fede@libreriamondadori.grosseto.it.

Le consegne gratuite a domicilio in città rimangono per sempre attive in tutte le zone di Grosseto.

È il momento di sostenere le attività che piano piano riapriranno, abbandonate l’online, metteteci il cuore, tanta sensibilità e un po’ di sano campanilismo per far risorgere la propria città".