"I Tigrotti di Maremma". Spettacolo del teatro delle ombre

Montemerano: Cosa c’entra Sandokan con la Maremma? “Potrebbe apparire come un’ironica convergenza del destino, ma la Maremma e il suo paesaggio notoriamente selvaggio non potevano che conservare il racconto dei Tigrotti, una temibile brigata partigiana di ispirazione salgariana, riconoscibile per l’inconfondibile bandiera rossa su cui campeggiava il volto feroce di una tigre ruggente”, racconta Enrico Mele, giovane scenografo e membro dell’Accademia del libro, in occasione dell’anteprima sabato 14 dicembre alle 17,30, alla Biblioteca comunale di storia dell’arte di Montemerano, di “I tigrotti di Maremma”. Lo spettacolo è ispirato alla tradizione del teatro delle ombre di Mariano Dolci, il maestro burattinaio di fama internazionale che ha vissuto a lungo in Maremma.


“I racconti di Resistenza popolano il territorio italiano, intrecciati in una selva ibrida di narrazioni sospese tra realtà e folklore, che si muovono parallelamente alla Storia”, continua Enrico Mele. “Il sottobosco della microstoria è però folto e conserva una miriade di storie ammantate da un’aura leggendaria, che raccontano le azioni di persone comuni, diventate inaspettatamente eroi ed eroine, figure indelebili nella memoria della gente comune e profondamente radicate al territorio”. Noti per le loro azioni di sabotaggio ai repubblichini e ai nazisti, il gruppo dei Tigrotti maremmani era formato da disertori e soldati liberati dai campi di prigionia della più svariata provenienza (tra di loro anche alcuni soldati neozelandesi e mongoli) è storicamente legato alle figure del tenente Luigi “Gino” Canzanelli e dei partigiani locali Domenico Ottaviani e Giovanni Conti. “Tra le pieghe della storia popolare è emerso il racconto solo apparentemente dimenticato di giovani animati da idee e fantasia, capaci di sognare un mondo giusto e protagonisti di una resistenza diversa, forse più grezza nelle sue azioni di ribellione, ma proprio per questo vera e capace di rimanere impressa per sempre nell’immaginario collettivo”. Sulla scia di quello stesso spirito, è nato il progetto che ha permesso alla loro storia di essere raccontata oggi. L’estate del 2024 ha visto la nascita delle due “Resistenza d’artista”, luoghi di incontro creativo che hanno preso vita dall’8 al 21 luglio e dall’8 al 28 agosto, rispettivamente a Maiano Lavacchio, la località dell’eccidio dei martiri d’Istia del 22 marzo 1944, e nel borgo storico di Montemerano.


Le due residenze artistiche estive hanno portato alla stesura della sceneggiatura dello spettacolo e all’incisione della colonna sonora, per poi proseguire con la creazione delle ombre. “A partire dal mese di settembre sono iniziate le prove con i volontari di tutta la comunità, che hanno risposto all’iniziativa con entusiasmo inaspettato. Il 14 ottobre, presso la Casa della Memoria al Futuro, biblioteca “Tullio Mazzoncini” di Maiano Lavacchio, il progetto è stato ufficialmente presentato al pubblico e ai comuni, mentre il 24 novembre i partecipanti alla realizzazione dello spettacolo hanno avuto l’occasione di ripercorrere i sentieri della Resistenza, sulle orme di quegli stessi protagonisti che porteranno in scena. “Oltre a far luce sulla vera storia dei Tigrotti di Maremma, il progetto si è rivelato uno strumento di aggregazione sociale e partecipazione attiva di coloro che saranno eredi della tradizione storica del territorio e contribuiranno a tenerne viva la memoria”, conclude Enrico Mele. Letture e intermezzi con Manuela Martino e Giulio Manzoni.