GUARDIA MEDICA, Segreteria PCI Grosseto: "Ma il Pd cosa farà?"

Grosseto: "È una convergenza bipartisan quella che si è aperta sulla vicenda della guardia medica che ha compreso da destra a sinistra politica ed istituzioni. Tutti contro un provvedimento improvvisato che cancella la continuità assistenziale, scaricando i cittadini su un apparecchio telefonico e, se non risolutivo, sul 118 e pronto soccorso, quello che doveva essere un compito esclusivamente territoriale.

Così invece di rafforzare l’ormai sguarnito e stremato esercito di medici di base, pediatri e medici di guardia, nell’ottica di decongestionare gli ospedali, la Regione Toscana decide di dare un’altra spallata alla sanità pubblica, contraddicendo se stessa perché da una parte predica il potenziamento del territorio e dall’altra invece lo demolisce.

Così l’SOS pediatria che sostituisce i pediatri insufficienti ormai a coprire i servizi, si affiancherà tra non molto l’SOS medico di famiglia. La differenza sta nel creare un circuito parallelo al sistema pubblico che sarà pagato dai cittadini, naturalmente da chi potrà permetterselo.

Nel frattempo si registrano i primi distinguo all’interno del partito più autorevole della regione e maggioranza assoluta di governo, il PD.

Sì perché se da una parte Termine era stato tra i primi a sbottare contro il provvedimento, nella realtà, qualche voce racconta altro, ossia che non avrebbe voluto intervenire e quando lo ha fatto la motivazione principale che lo ha mosso era fondamentalmente in risposta all’uscita del PCI. Ma al di là di queste voci, Termine che si era espresso contrario inizialmente, ora recita che questa scelta debba essere evitata solo per i territori disagiati, sì perché secondo lui la salute ha un valore differenziato a seconda dei contesti. Come se, ad esempio, un anziano solo in una realtà di montagna non avesse le medesime difficoltà e diritti di una anziano solo in città nell’avere una visita medica.

Ma c’è di più, sembra che da altri territori provinciali altri esponenti del PD raccontino che il provvedimento di Giani cambia poco perché affermano che i medici in pandemia non vanno a domicilio a visitare i cittadini! Cosa questa che non ci risulta e non sta né in cielo né in terra.

In questo contesto la consigliera Spadi sdrammatizza adeguandosi ai sì però, ma anche, vedremo se ecc… lanciandosi in un tour isolato presso i presidi sanitari. Ci chiediamo e ci auguriamo che non sia finalizzato a contenere gli animi di chi, tra gli operatori sanitari, ha raggiunto il limite di sopportazione data la situazione, forse meno peggio di altre regioni ma senz’altro da non far gridare all’eccellenza. Quello che sta compiendo il PD sulla guardia medica è la punta di un iceberg che non è altro che lo smantellamento del diritto alla salute come previsto dalla Costituzione: universale e accessibile per tutti.

Ma se questa è la linea del PD e dei suoi rappresentanti politici e istituzionali, siano coerenti e vadano avanti nelle loro scelte. Sono passati due mesi dalle elezioni e al di là di un nuovo assessore e dei sottosegretari voluti da Giani per placare gli appetiti di poltrone, sulla sanità a prescindere dal covid, siamo punto e a capo.

Crediamo che da parte del PD togliere la maschera ed agire secondo le proprie convinzioni sarebbe coerenza e senza dubbio potrebbe essere premiata dai cittadini se si riterranno soddisfatti di quanto, come per il taglio della guardia medica, giorno per giorno vedono realizzarsi negli ospedali e sul territorio", così termina la nota della Segreteria Federazione PCI Grosseto.