Garante Infanzia e adolescenza: misure per bambini da zero a tre anni, nuovo appello a Conte

Camilla Bianchi sollecita un tempestivo intervento dopo aver ricevuto per opportuna conoscenza i ricorsi di alcune associazioni e genitori che sono stati presentati al Tar del Lazio per chiedere l'annullamento del Dpcm del 17 maggio e delle successive Linee guida. "La problematica non può essere affrontata e risolta in via giudiziaria - scrive - ma nelle competenti sedi istituzionali"

Firenze: La Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi, torna a scrivere al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per "evidenziare nuovamente come le bambine ed i bambini appartenenti alla fascia di età 0-3 anni necessitino di idonee misure a sostegno delle loro esigenze, quantomeno al pari delle restanti persone di minore età". L'occasione della nuova lettera a Conte, dopo quella inviata lo scorso 22 maggio, scaturisce a seguito di una serie di ricorsi, giunti per opportuna conoscenza all'Ufficio della Garante, con cui "talune Associazioni unitamente ad alcuni genitori hanno adito il Tar del Lazio", chiedono l’annullamento del Dpcm del 17 maggio e delle successive Linee guida "nella parte in cui sono stati rispettivamente sospesi i servizi educativi per l’infanzia e sono stati esclusi dalla fruizione di opportunità organizzate di socialità e di attività ludiche le bambine ed i bambini nella fascia di età compresa da 0 a 3 anni".

"Non intendo affatto entrare, non avendo alcuna competenza istituzionale al riguardo, nel merito giuridico della controversia, su cui si pronuncerà il giudice adito", afferma la Garante nella sua lettera al presidente del Consiglio, ma sollecita, appunto, "idonee misure a sostegno" delle esigenze delle bambine e dei bambini nella fascia di età da 0 a 3 anni. Infatti, sottolinea Camilla Bianchi, "l’attuale trattamento differenziato viene inevitabilmente a determinare gravi criticità, non solo nelle bambine e nei bambini suddetti privandoli del loro diritto alla socialità ed al gioco, ma anche nelle famiglie direttamente interessate che, in mancanza di un adeguato servizio di sostegno all’infanzia, risultano fortemente penalizzate nella ripresa e nello svolgimento delle proprie attività lavorative".

La Garante conclude la sua missiva rivolgendo un appello a Conte, affinché il governo intervenga "quanto prima al riguardo, atteso che la problematica in questione, per la sua delicatezza ed il suo rilievo sociale, non può essere affrontata e risolta in via giudiziaria, ma nelle competenti sedi istituzionali attraverso misure opportunamente meditate e calibrate, al fine di ridurre in modo significativo le gravi difficoltà che le bambine, i bambini e le loro famiglie stanno attraversando".

Quella di oggi è la quarta lettera che la Garante Bianchi invia al presidente del Consiglio per chiedere “misure organiche” in favore e a sostegno delle persone di minore età. Nella prima missiva si ricercavano chiarimenti per riportare a casa i figli collocati temporaneamente in comuni diversi dalla residenza abituale nel pieno del lockdown. Nel secondo appello Bianchi sollecitava l’adozione di linee specifiche per bambine e bambini, ragazze e ragazzi in condizioni di particolare disabilità. Nella terza lettera, infine, quella del 22 maggio, la Garante chiedeva l'adozione di misure a sostegno delle bambine e dei bambini tra 0 e 3 anni che vengono nuovamente sollecitate con la missiva odierna.