Festival resistente: “Un insulto intitolare una via ad Almirante”

Grosseto: La nominazione delle strade è una cosa seria, è la città che si nomina, che si individua e si qualifica con la sua storia, valori e memoria. “Ebbene, la storia, i valori e la memoria della nostra città sono quelli di una comunità che ripudia il fascismo e coloro che ne fecero parte. Quello che sta dietro certi appelli di facciata ad affermare antistoriche pacificazioni o vaghi superamenti delle ideologie del Novecento non è altro che la distanza che ancora separa uno sparuto ceto politico dai valori dell’antifascismo, intorno ai quali gli italiani tutti si strinsero all’indomani della Liberazione, consacrandoli nella Carta costituzionale.

Giorgio Almirante è stato protagonista per decenni della storia più buia del nostro Paese, traghettando nell’Italia repubblicana quel linguaggio e quelle politiche di odio e discriminazione, emblema del fascismo, che per molti significarono anche la morte. Certe ferite non si possono rimarginare perché nella storia c’è chi è stato dalla parte giusta e chi no, e fa specie che ancora vi siano alcuni, addirittura amministratori pubblici e governanti, che disconoscono il valore del 25 aprile, con ciò ponendosi non solo fuori dalla storia, ma fuori dai valori costituzionali.

Il dibattito di questi giorni ci dimostra l’incapacità di saper leggere la storia sommata ad una voglia di voler voltar pagina, come se l’intitolazione di una via bastasse a mondare un passato torbido. Noi vogliamo riaffermare con forza che Giorgio Almirante è stato un uomo che mai ha rinnegato il suo essere fascista e le scellerate azioni compiute nel corso della vita. Omaggiarlo come oggi l’amministrazione comunale intende fare costituisce dunque un insulto a tutte le vittime del fascismo e del neo fascismo, ed un oltraggio a quanti scelsero invece di fare la ‘cosa giusta’ lottando, anche al prezzo della vita, per la libertà di tutti noi”, termina la nota di Festival Resistente.