Federalberghi Toscana: 'Crollo delle presenze, strutture ricettive dimenticate dai decreti ristori'

Il centro studi di Federalberghi certifica il crollo per il settore turistico durante la seconda ondata. Le strutture ricettive, duramente colpite, non sono state considerate dai decreti governativi.Firenze: Il crollo del settore turistico, anche nelle festività di fine anno, è stato certificato dai dati diffusi dal centro studi di Federalberghi e dalle ultime decisioni del Consiglio dei Ministri e della Regione Toscana. Un settore dimenticato, composto da strutture ricettive duramente colpite dalla pandemia che non sono state neppure considerate dai decreti governativi.

“Le ultime normative nazionali obbligheranno gli italiani a stare a casa, una beffa clamorosa per gli imprenditori che avevano compiuto enormi sacrifici per mantenere aperti gli alberghi nonostante il divieto di spostamenti tra regioni e la chiusura di molti servizi. – commenta il Presidente di Federalberghi Toscana, Daniele Barbetti – Una situazione che continua ad aggravarsi, perché dopo il lockdown totale della primavera e un'estate senza turismo estero, abbiamo registrato un calo del 60,9% delle presenze nazionali a ottobre e un calo dell'80,9% a novembre. Per dicembre, si prevede addirittura un calo del 90% delle presenze.”

Il monitoraggio compiuto dal centro studi Federalberghi su scala nazionale, in vista delle festività di fine anno, denota una situazione insostenibile per le strutture ricettive. Nel 2020 registreremo -55,7% delle presenze totali rispetto all'anno precedente e un calo complessivo del fatturato di -56,5% (pari a 14 miliardi di euro). Tra agosto e dicembre si stima una riduzione del 70% delle assunzioni nel settore turistico e termale.

“Di fronte a questa situazione le strutture ricettive hanno bisogno immediato di liquidità: non si parla neppure di ripartenza, ma di una più semplice e immediata sopravvivenza. - conclude il Presidente Barbetti – Le ultime decisioni governative hanno stanziato 650 milioni di euro, giustamente, per tutelare il settore ristorativo, ma dimenticando completamente gli alberghi. Stessa situazione per la Regione Toscana, che ha stanziato 20 milioni unicamente per il settore della ristorazione. I decreti ristori, la legge di bilancio e il Recovery plan, tre strumenti di importanza strategica che hanno occupato l’agenda politica degli ultimi giorni, non dedicano al nostro settore l’attenzione dovuta in ragione del peso esercitato all’interno dell’economia nazionale e dei gravi danni subiti a causa della pandemia. In un contesto del genere, il carico fiscale della Tari è inaccettabile e insostenibile, a fronte di ricavi pressoché azzerati per tutti gli alberghi e le strutture ricettive.”