Emergenza Covid: Toscana, i numeri aggiornati dei vaccinati per categoria
L’assessore alla salute Simone Bezzini risponde ad una interrogazione del portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega).di Sandro Bartoli Firenze: L’assessore regionale alla salute, Simone Bezzini, risponde in Aula ad una interrogazione presentata dal portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega), in merito alle “fasce di popolazione a cui è stato somministrato prioritariamente il vaccino contro il Sars-Cov-2”.
L’assessore fornisce gli elementi principali a cominciare dalla priorità assegnata al personale sanitario, sociosanitario (118mila vaccinati) e agli operatori e ospiti delle Rsa (15mila 791). Seguono poi le categorie di rischio previste dall’anagrafe vaccinale nazionale: “Persone di età maggiore di 80 anni, arriveranno a circa 64mila vaccinati entro venerdì; forze dell’ordine e forze armate 13mila 893vaccinati; 57mila operatori scolastici; 18mila 777 tra il personale non sanitario che opera in strutture sanitarie; soggetti fragili 2mila 573, ma il numero sta crescendo di giorno in giorno; uffici giudiziari 8mila 104; vigili del fuoco 720”.
“Abbiamo presentato questa interrogazione perchè dobbiamo registrare preoccupanti ritardi sulle categorie più a rischio: gli over 80 e le persone particolarmente fragili”, dichiara Landi nella replica in Aula. “Siamo stati i primi ad avanzare la proposta di inserire in prima fascia i più fragili e coloro che se ne prendono cura. Sugli over 80 avevamo proposto di liberare i vaccini Pfizer. Oggi, la Toscana si sta distinguendo per il totale delle somministrazioni delle dose consegnate, ma per gli over 80 siamo penultimi: ci auguriamo che effettivamente si arrivi al raddoppio di vaccinati entro venerdì, come ha annunciato l’assessore. Siamo stati la prima Regione a vaccinare gli avvocati, ma non chi nel privato lavora a contatto con il pubblico. Abbiamo vaccinato personale amministrativo dei cosiddetti servizi essenziali, ma non gli autisti nel servizio pubblico; docenti universitari che non fanno lezioni in presenza, né ricevimento da un anno. Se non avessimo dato certe priorità, avremmo potuto avere oggi consistenti dosi per i ‘caregiver’ che lavorano con le persone più fragili”.