Disegnare i castagneti del futuro. Sull'amiata c'è chi ci prova

Tre aziende agricole amiatine impegnate in Live Cast2, progetto pilota per i castagneti di “domani” Amiata: Si chiama Live Cast 2 (Laboratori Innovativi per Versioni Evolute di Castagno da Frutto) ed è un progetto pilota che ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi impianti di castagneto da frutto, razionali e innovativi. Le attività sono finalizzate a rilanciare la castanicoltura Toscana attraverso tecniche di gestione innovative, che permettono di aumentare la rendita e quindi la competitività in un mercato sempre più sovrastato da apporti esteri.

Decollato sul monte Amiata a metà 2021, il progetto parte dal recupero e conversione di alcuni terreni che fino a poco fa erano stati destinati a bosco ceduo. A collaborare in maniera sinergica sono diversi soggetti a partire proprio dai tre imprenditori agricoli coinvolti, Mirco Fazzi, Roberto Ulivieri e Massimo Bindi, lo studio Agricis che si occupa del coordinamento delle attività con i dottori forestali Giovanni Alessandri e Riccardo Sedicini, il dipartimento DAGRI dell'Università di Firenze con il professore Alberto Maltoni e l'Associazione per la Valorizzazione della Castagna del monte Amiata IGP. 

Finanziato dal Regolamento (UE) n. 1305/2013 - Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana MISURA 19 LEADER GAL F.A.R. Maremma - Bando della sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, Live Cast 2 si articola in precise e coordinate azioni. La prima è di carattere scientifico, ovvero quella che apporta innovazione, possibile grazie al contributo dal soggetto scientifico che è appunto il dipartimento DAGRI dell’Università di Firenze. “L'Università di Firenze, sta lavorando a innesti delle varietà IGP autoctone di castagno del Monte Amiata – spiega il dottor Giovanni Alessandri – ad altezze superiori alla norma e alle consuetudini locali, questo per limitare il morso della fauna selvatica”. 

Ci sono poi azioni di carattere operativo messe in campo dalle aziende che si sono messe in gioco. L'obiettivo è dare vita a impianti castanicoli in grado di ospitare raccolte di castagne meccanizzate. “Gli imprenditori agricoli interessati da questo progetto sono gli artefici delle operazioni di ceduazione e della scelta dei polloni migliori posti sulle ceppaie. – continua Alessandri – Inoltre, durante le operazioni preparatorie dei vecchi cedui castanicoli dovranno dare una squadratura all’impianto rilasciando le ceppaie migliori e in sequenza geometrica adatta alla raccolta meccanica, sempre per tale motivo, effettueranno risistemazioni del terreno, anche con la tecnica dei muretti a secco, in modo da creare una superficie regolare che ottimizzerà i tempi di raccolta. Dei tre castagneti sperimentali in programma, due sono già sta realizzati”. Non meno importanti sono le azioni di carattere divulgativo, messe appunto dall'Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata IGP.

“Dalle potenzialità tutt’altro che trascurabili, con grande innovazione Live Cast 2 si prefigge di rilanciare l’economia del settore castanicolo, - conclude Alessandri - ammodernandolo e rendendolo competitivo negli scenari futuri, tenendo anche conto dei cambiamenti climatici in atto; evidenziando come solo con l’apporto d’innovazione si può dare lustro a settori considerati “arcaici” e redditizi in tempi moderni, favorendo le economie locali e drenando, la sempre maggiore tendenza all’abbandono delle aree rurali, a causa della scarsità di reddito”.