Didattica a distanza: l'Istituto comprensivo Follonica 1 fornisce PC agli alunni sprovvisti

La didattica a distanza è un'ottima risposta in questa fase. Ma servono risposte concrete anche per gli allievi con disabilità.Follonica: L'emergenza Coronavirus ci ha sorpresi, ma non ci ha spiazzati. Sin dai primi momenti di stop delle attività scolastiche, i docenti del Comprensivo Follonica 1 hanno reagito con impegno e serietà, fornendo risposte alternative con la “didattica a distanza”. E lo hanno fatto tutti. Dai docenti giovani alla prima esperienza fino a chi è prossimo alla pensione.

In questi giorni, inoltre, con la collaborazione della Protezione Civile abbiamo consegnato i pc portatili a casa di allievi e di allieve che ne erano sprovvisti. Le lezioni quindi vanno avanti e siamo pronti a proseguirle sino a quando sarà necessario.

Ma c'è un ma. O meglio: c'è una questione da migliorare. Ed è l'offerta formativa per i bambini e per le bambine, per i ragazzi e per le ragazze con disabilità che non possono utilizzare (o possono farlo soltanto parzialmente) i vari sistemi di didattica a distanza. Per loro la perdita delle attività, delle interazioni e dello scambio con le figure di riferimento come gli insegnanti di sostegno e gli educatori può significare sospendere il processo avviato di crescita in competenze ed autonomia, in una età in cui ogni giorno è prezioso. Questo aumenta le preoccupazioni delle famiglie che vivono giornate di fatica enormi nel gestire queste situazioni H 24, per un periodo che non ha prospettive di risoluzione a breve termine. A ciò si aggiunge il fatto che non sempre i genitori hanno la possibilità di supportare adeguatamente il figlio o la figlia con disabilità nello svolgimento dei compiti assegnati o delle attività suggerite.

La didattica a distanza è la miglior risposta possibile che la scuola può dare in questo momento, ma si devono trovare soluzioni adeguate anche a queste situazioni e si devono trovare in fretta.

È difficile per noi ipotizzare soluzioni concrete che siano conciliabili con i limiti di relazione che il periodo impone, ma non possiamo ignorare le richieste di aiuto che vengono dalle famiglie.

E non far rimanere nessun alunno indietro è, per la scuola, una priorità.