Decreto Cura Italia: le revisioni slittano a fine ottobre

Un provvedimento che Confartigianato chiede di modificare perchè penalizzante per le officine.

Grosseto: “Come Confartigianato Grosseto abbiamo sin da subito messo in atto le disposizioni a tutela della salute pubblica richieste dal Governo, in linea con quel senso di responsabilità che ci contraddistingue lo abbiamo fatto per i nostri collaboratori, per i nostri associati e in generale per tutti i cittadini.

Non dobbiamo però dimenticare che le nostre piccole imprese sono in difficoltà e che nostro intento è quello di stare al loro fianco, per questo chiediamo con forza che vengano emanate disposizioni per contrastare il coronavirus coerenti con il difficilissimo momento economico che le imprese stanno vivendo ”

Confartigianato Grosseto interviene anche in merito agli articoli del Decreto “Cura Italia” relativi ai: requisiti di idoneità alla circolazione e omologazione dei veicoli; le modifiche delle caratteristiche costruttive dei veicoli in circolazione; all’aggiornamento della carta di circolazione e alle revisioni che erano in scadenza alla fine di luglio e che ora sono rinviate al 31 ottobre 2020.

“Non è nostra intenzione mettere in discussione la necessità di evitare, in questo momento, contatti tra meccanici e clienti per evitare la diffusione del Covid-19 – precisano i vertici di Confartigianato - ma nostro dovere è stare accanto alle imprese del territorio, per questo facciamo presente come i centri e le officine di revisione veicoli, pur potendo rimanere aperti e garantire ai cittadini i propri servizi, in realtà si ritroveranno sostanzialmente a non lavorare per 5 mesi, perché le revisioni, anche in caso di un auspicato ritorno alla normalità, verrebbero plausibilmente effettuate in massa nel mese di ottobre 2020, come consentito dal decreto, rischiando di mandare in tilt l’operatività delle imprese autorizzate all’attività di revisione veicoli. Se non interverranno modifiche o rettifiche, a fronte di introiti che per mesi non arriveranno a causa del mancato lavoro, permarrà per le officine la necessità di far fronte agli ingenti costi fissi legati ad una attività comunque aperta. Per tale motivo riteniamo il provvedimento penalizzante.

Confartigianato ritiene opportuno che la sospensione dell'obbligo di revisione debba essere fissata al massimo fino al 31 maggio per poi eventualmente provvedere ad ulteriore proroga in caso di necessità. La scelta del Governo, se non modificata, potrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza di molte attività.

Serve una profonda assunzione di responsabilità da parte di tutti - precisano i vertici dell’Associazione – per questo invitiamo il Governo a rivedere questa parte del decreto che per noi è inaccettabile. Certi che la nostra proposta tuteli il benessere collettivo, assicuriamo i nostri soci che Confartigianato si è già resa attiva nei confronti delle Istituzioni, a tutti i livello, per ottenere una gradualità delle scadenze.

Siamo certi che questo nulla toglierà al primario interesse della salute pubblica, che sarà garantita e consentirà alle piccole e piccolissime imprese del territorio di evitare un definitivo collasso economico locale con il quale dovremo inevitabilmente fare i conti una volta finito il periodo emergenziale”.