Covid-19 il Lockdown, le opinioni dei lettori al sondaggio di Maremmanews

di Maria Francesca Aramini Grosseto: Il 18 maggio, lunedì, parte la nuova fase, quella del dopo virus, tra mille polemiche e differenti opinioni e grazie anche ai Governatori che hanno dato il loro valido aiuto, siano giunti ad una univoca gestione delle regole di comportamento.

Maremmanews ha lanciato un sondaggio riguardo alle scelte sanitarie del Governo sul Lockdown che ci ha tenuti chiusi nelle nostre case, le attività commerciali con le serrande abbassate. La vostra partecipazione ha messo in evidenza opinioni differenti. Qualcuno ha commentato con ironia "siamo diventati capelloni", e se ci sono mancati i Beatles in cambio abbiamo una barba che sta raggiungendo le ginocchia, anche se non si vede. Nei momenti bui agli italiani non manca mai l’ironia e il sorriso, questo ci fa ben sperare per il futuro ancora tentennante che ci aspetta.

Guardando al sondaggio che ci ha  reso partecipi delle vostre opinioni, ci accorgiamo che inaspettatamente, come nella vita politica, chi ha partecipato ha evidenziato una spaccatura di giudizio. Chi ha scelto di votare per un parere favorevole alla  chiusura (Giusto: 35,78%), si è trovato quasi a bilanciare i voti di chi lo ha definito troppo lungo (Troppo lungo: 30,26%). Se uniamo i voti di chi lo ha trovato sbagliato (Sbagliato: 22,94%) con chi lo ha trovato troppo lungo abbiamo la maggioranza, i restanti sono stati coloro che lo hanno giudicato sufficientemente giusto.

Nella sostanza comunque le diverse opinioni espresse nel voto a riguardo non si sono discostate troppo l’una dall’altra, a parte chi pensa che sia stato troppo corto che è una netta minoranza, poco più dell'11%. Gli italiani come bravi soldatini, nella stragrande maggioranza, hanno accettato pazientemente le restrizioni anche se ora la cosa cominciava a farsi pesante, sono riemersi i desideri di uscire, contattare amici, andare al mare e con un po’ di sorpresa i giovani con il desiderio di tornare a scuola.

Non è tutto finito, l’emergenza è ancora alle porte ma i dati favorevoli fanno pensare che andiamo verso la soluzione;  troppe imprese sono preoccupate, la ripresa richiederà un grande coraggio da parte degli imprenditori che ancora sono spaesati davanti a decreti e decretini. Il timore dei pagamenti, i mancati introiti che seguiranno alla riapertura, le regole di distanziamenti e sanificazioni, riadattamento dei luoghi di lavoro, tutte cose che prevedono costi elevati senza certezza di coperture finanziarie. Se il settore produttivo era in crisi prima del Coronavirus è facile prevedere che il post non sarà certamente migliore, alla crisi produttiva di tutti i settori si aggiungeranno i problemi di ripresa e liquidità, molti avranno merci giacenti che non riusciranno a smaltire, merce che ha determinato dei costi e che non porterà un guadagno ma peserà  nel quadro  negativo dell’azienda. Non meno preoccupati i dipendenti, in special modo i precari che non vedono chiare prospettive, senza dimenticare coloro che già sono nel limbo dei disoccupati. 

Uno scenario che incute timore anche ai più coraggiosi, ai piccoli imprenditori e ai dipendenti che vedono il loro posto di lavoro a rischio, le grandi aziende che con i distanziamenti dovranno rivedere il collocamento fisico degli operai rischiando di dover diminuire il personale e modificare i turni per evitare i contatti, creare zone a norma sanitaria come gli spogliatoi le mense e altre piccole soluzioni anche queste con elevati costi.

Il nostro sondaggio continua, adesso vi chiediamo di esprimere un'opinione sulla cosiddetta Fase 2.