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Coronavirus: Bugli, calo atteso delle produzioni tra il 25 e il 50 per cento
Il quadro socio-economico regionale al centro della comunicazione dell’assessore al Bilancio. I settori più colpiti sono il turismo e il commercio. In difficoltà i distretti industriali. La Giunta ha assunto già una ventina di provvedimenti per contrastare gli effetti della crisi, tra cui il sostegno per gli affitti e la semplificazione delle procedure per maggiori capacità di investimenti pubblici.
Firenze: “Anche se è difficile fare previsioni, visto che i dati mutano in continuazione, l’impatto dell’emergenza coronavirus sul tessuto economico toscano sarà assai importante. Il calo atteso delle produzioni è previsto tra il 25 e il 50 per cento. E in questo quadro i settori più colpiti sono il turismo, il commercio e la ristorazione”. Lo ha detto l’assessore al Bilancio, Vittorio Bugli, all’inizio della sua comunicazione al Consiglio regionale sugli aspetti socio-economici legati all’emergenza coronavirus. In questa fase, ha aggiunto “tengono le pulizie, la logistica e il lavoro portuale”, mentre soffrono l’edilizia, i servizi di consulenza e formazione alle imprese.
Il blocco produttivo e il calo della domanda, ha spiegato Bugli, “produrranno delle conseguenze anche nell’utilizzo delle risorse umane. È lecito attendersi che le imprese adotteranno, nelle prossime settimane, il ricorso agli ammortizzatori sociali e, dato non trascurabile, si attendono anche riflessi negativi sulle nuove assunzioni, che plausibilmente non ci saranno o saranno rinviate nel tempo”. In questo senso, le disposizioni del decreto cosiddetto “Cura Italia”, dovrebbero coinvolgere, in Toscana, circa 650mila lavoratori appartenenti alle attività non essenziali, cioè il 41 per cento dei lavoratori toscani (che nell’industria sono il 65%). Prato e Arezzo sono i distretti industriali in maggiore sofferenza, mentre le aree di Grosseto e Livorno sono quelli meno colpiti. Per affrontare questa emergenza, secondo Bugli “servono misure di superamento dei vincoli di liquidità per fare stare in piedi le imprese e di sostegno al reddito per i lavoratori”.
La Regione, ha ricordato l’assessore, si è mossa “adottando una ventina di provvedimenti”, seguendo “il metodo della concertazione permanente” con tutte le categorie economiche, sindacali e sociali, e agendo su tre fronti: il fronte europeo, quello nazionale e quello regionale. In parallelo è stato avviato anche un confronto con il sistema del credito. “Da subito – ha detto - si è concordato sul fatto che il ‘Patto per lo sviluppo’, ideato per l’uscita dalla crisi, diventa ora essenziale, anche se da rivedere”. E per velocizzare l’attuazione dei provvedimenti straordinari nazionali e “pensare da subito a quel che servirà tra qualche mese per la ripartenza” sono stati costituiti cinque tavoli di lavoro con le parti sociali: su credito e liquidità per le imprese; su lavoro e ammortizzatori sociali; su investimenti pubblici e privati; sul fisco; sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Sul fronte europeo, Bugli ha giudicato positivo il lavoro del governo, che si è sempre consultato con le Regioni, e alcuni risultati ottenuti, ma servirà lavorare per l’ottenimento di strumenti utili, tra cui i coronabond e “decisivi interventi per consentire l’indebitamento degli Stati membri”. Riguardo al fronte nazionale, invece, la Regione, sentite le parti sociali, ha inoltrato le richieste al governo per la definizione del decreto 18 (Cura Italia), che è poi stato discusso “utilmente nella conferenza Stato-Regioni, dove abbiamo presentato, sempre concordandoli con le parti sociali, molti emendamenti”. Alcuni saranno probabilmente recepiti da subito, altri saranno la base di discussione del decreto che sarà emanato in questo mese di aprile. “Per noi che siamo una regione virtuosa dal punto di vista dell’impegno dei Fondi Comunitari e che quindi abbiamo tutta la spesa sostanzialmente impegnata – ha spiegato Bugli - sarebbe particolarmente opportuna l’approvazione di un emendamento che riguarda la copertura della quota di cofinanziamento regionale del ciclo di programmazione dei Fondi UE 2014-2020 a carico del Fondo di rotazione nazionale per l’annualità 2020”.
Sul fronte regionale, infine, Bugli ha ricordato che 3.060 dipendenti della Regione sono in telelavoro, circa 100 sono presenti negli uffici per garantire le funzioni essenziali e 90 sono assenti a vario titolo (aspettative, ferie, ecc.). “A questo proposito – ha detto – emerge quanto sia essenziale l’infrastruttura telematica, su cui dovremo investire per rafforzarla”.
Bugli ha poi ricordato che i provvedimenti della Giunta, come detto, sono stati circa una ventina. Tra questi, le delibere per la revisione di “Garanzia Toscana”, per consentire alle imprese un più facile accesso al credito bancario; per il via libera alla cassa integrazione in deroga (sono già arrivate 6.212 domande aziendali per oltre 13mila lavoratori); per le linee guida per la mobilità in deroga; per attivare gli strumenti di anticipo degli ammortizzatori sociali; per lo slittamento del pagamento del bollo auto a giugno; per la sospensione, fino al primo luglio, di alcuni tributi, del piano dei rimborsi e delle restituzioni dilazionate; per monitorare, semplificare e indirizzare gli investimenti pubblici, “perché dalle crisi si esce soprattutto con la capacità di fare investimenti pubblici e perciò le procedure in corso devono andare avanti in via telematica”. Altre delibere sono state adottate per le procedure contrattuali, per renderle possibili tutte in via telematica; per le misure a favore dei beneficiari di fondi comunitari, statali e regionali; per la sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi in materia di urbanistica, edilizia e ambiente; per l’adozione di condizioni di massima sicurezza negli ambienti di lavori; per stanziare 8 milioni per il sostegno straordinario alle spesi di affitto, per il quale i Comuni faranno immediatamente i bandi, e per dare sostegno agli studenti fuori sede ancora residenti negli alloggi Dsu.
Sono stati adottati anche pacchetti specifici di intervento a favore dell’agricoltura e per i contributi ai Comuni per gli asilo nido e dell’infanzia, che potranno così attivare modalità operative alternative. Sono state decise anche disposizioni transitorie per i tassisti, che potranno effettuare consegne a domicilio.
“Si lavora con intensità – ha concluso Bugli – e spero che si instauri una sempre più stretta collaborazione con il Consiglio regionale, per mantenere e rafforzare lo scambio delle informazione e definire linee di intervento utili alla nostra comunità”.