Confartigianato: La Toscana riparte ma in un clima di incertezza legislativa

Grosseto: "A poche ore dalla riapertura delle attività manca ancora chiarezza su cosa possono e devono fare le aziende" È il duro commento del segretario di Confartigianato Grosseto Mauro Ciani a seguito degli ultimi provvedimenti emersi a livello nazionale sulle imminenti aperture "Il Governo ha emanato il suo decreto ma la Regione Toscana e il suo Presidente Enrico Rossi aspettano l’uscita del DPCM per emanare un’ordinanza che faccia chiarezza e detti le linee guida a cui le aziende possono attenersi”.

Così le aziende che già riaprono, se riaprono, le loro attività in un clima di incertezza totale e con una situazione pesantissima dal punto di vista finanziario, ora si vedono mancare anche un minimo di chiarezza dal punto di vista normativo.

“Anche in questa delicata situazione prendiamo atto, ancora una volta di una netta discrasia tra le necessità e la realtà che si trovano davanti gli imprenditori e chi è preposto a legiferare – aggiunge Ciani – il Presidente Enrico Rossi ha dichiarato che la Toscana si atterrà alle disposizioni del Governo ma in questo modo di fatto aumentano le già enormi difficoltà che le aziende stanno vivendo e che siamo certi aumenteranno a causa della pesanti conseguenze dell'emergenza sanitaria. È davvero demoralizzante come anche in questa occasione la politica abbia scelto non di aiutare e sostenere le imprese, ma abbia scelto di scaricare sulle aziende la responsabilità di come affrontare questa difficilissima fase della ripartenza - conclude Ciani ”.

Questo il calendario delle riaperture previsto dal Decreto Legge che il Presidente Rossi ha confermato in un post su Facebook:

✔️dal 18 maggio potranno riaprire i negozi, i servizi di cura alla persona, bar e ristoranti, gli stabilimenti balneari, gli uffici pubblici e i musei a condizione però che le regioni accertino che la curva epidemiologica sia sotto controllo;

✔️ dal 25 maggio potranno riaprire – sempre previa autorizzazione delle regioni – le palestre, le piscine e i centri sportivi;

✔️ dal 15 giugno potranno riaprire cinema e teatri, e cominceranno una serie di offerte ricreative per i bambini, ha detto Conte;

✔️ dal 18 maggio ci si potrà muovere liberamente all’interno della propria regione, salvo disposizioni più restrittive per aree specifiche in cui sarà rilevato un maggiore rischio di contagio: «significa uscire di casa senza dover giustificare dove si vuole andare», compresi «al lago o in montagna»;

✔️ da lunedì si potranno incontrare anche gli amici (e quindi chiunque si voglia), oltre ai famosi “congiunti”;

✔️ fino al 2 giugno ci si potrà muovere da una regione all’altra solo per motivi di lavoro, salute o assoluta urgenza; dal 3 giugno potrebbe tornare possibile spostarsi liberamente tra regioni diverse: ma dovrà essere valutato e dipenderà dai nuovi dati sull’epidemia, che potrebbero richiedere provvedimenti specifici e più restrittivi per certe aree;

✔️ dal 3 giugno sarà possibile muoversi da e per l’estero, ma potranno esserci disposizioni specifiche per gli ingressi e le partenze verso certe aree; continuano ovviamente a valere le misure restrittive internazionali e comunitarie, e quindi anche quelle che limitano gli ingressi in paesi esteri dall’Italia;

✔️ sempre dal 3 giugno si potrà entrare in Italia dall’Unione Europea senza l’obbligo di 14 giorni di quarantena: serve a rilanciare il turismo, ha detto Conte;

✔️ continua a valere l’obbligo di isolamento domiciliare o in albergo sanitario per le persone risultate positive al coronavirus o per i loro contatti stretti, se deciso dalle autorità sanitarie;

✔️continuano a essere vietati gli assembramenti in luoghi pubblici; gli eventi con la presenza di pubblico «si svolgono, ove ritenuto possibile sulla base dell’andamento dei dati epidemiologici»;

✔️i sindaci possono chiudere aree in cui non è possibile garantire il distanziamento fisico;

✔️possono riprendere le funzioni religiose, seguendo i regolamenti appositi approvati dal governo nei giorni scorsi.