Cisl: “Per il futuro del Polo chimico occorre lavorare insieme”
Scarlino: Si è riunita ieri la Struttura aziendale Femca (Saf) della Nuova Solmine: al centro dell’incontro l’impatto che la situazione di Venator ha sull’impresa e il lancio di un nuovo paradigma di lavoro per salvare l’occupazione
Dal futuro di Venator dipende anche la tenuta di altre aziende, come la Nuova Solmine. E proprio per affrontare la questione e trovare strategie condivise si è svolto ieri, lunedì 15 maggio, un incontro della Struttura aziendale Femca (Saf) della Nuova Solmine alla presenza del segretario generale della Femca Cisl Gian Luca Fe e del responsabile del Polo chimico Emanuele Cascioli.
“Un’occasione utile – commenta Fè – per analizzare la situazione di Venator e le ricadute, attuali e future, che la situazione di incertezza provoca anche l’azienda Solmine. Pur soffrendo da mesi per il calo dell’attività di Venator, che ricordiamo per Solmine vale oltre il 30% dell’intera attività, e gli scenari di una possibile fermata annunciata dai vertici della vicina multinazionale, alimentano le preoccupazioni ed il timore che gli effetti e le conseguenze potrebbero essere di ridimensionamento anche per questa realtà”. La Saf, quindi, oltre a manifestare vicinanza e pieno sostegno ai colleghi di Venator, e in attesa degli sviluppi che nei prossimi giorni ci potranno essere a seguito dei vari incontri istituzionali, chiede alla Rsu e alla propria organizzazione sindacale di farsi carico di monitorare e confrontarsi con la Direzione aziendale per la situazione nei mesi a venire.
“Nelle prossime settimane – prosegue Gian Luca Fè – ci poniamo l’obiettivo di affrontare le tematiche interne e guardare con occhio attento a tutte le possibili aree di miglioramento, rendendoci parte attiva verso un’organizzazione aziendale che sia sempre più al passo con i tempi e di conseguenza pronta alle prossime sfide future. L’idea è di innovare anche le modalità nelle relazioni interne, in cui il vecchio paradigma della distanza impresa/dipendente, dovrà vedere un avvicinamento ed un maggiore coinvolgimento. Negli anni l’azienda ci ha sempre dimostrato di essere attenta verso l’ambiente e verso il futuro cercando anche nuovi mercati diversificando la produzione. Siamo fermamente convinti, e per questo ci adopereremo, che il sindacato debba avere sempre più un ruolo propositivo e di collaborazione che porti ad un processo di sviluppo aziendale visto anche ‘dal basso’, con l’ottimizzazione della produttività e dell’organizzazione del lavoro”.
Da questo processo non si può escludere, quindi, un percorso che porti i dipendenti ad avere un quadro ben chiaro di quello che oggi offre il mondo del lavoro riferendosi a processi di formazione/informazione su quanto significhi il welfare ed altre opzioni legate la mondo del lavoro e sancite nei contratti nazionali di lavoro, tema in cui il contratto collettivo nazionale di lavoro Chimico-farmaceutico è sempre stato all’avanguardia. “Da oggi – conclude Fè – parte dunque il nostro impegno per strutturare percorsi che, insieme all’azienda, portino ad una crescita individuale e di gruppo, abbandonando vecchie consuetudini ormai anacronistiche e sterili e lavorando davvero insieme, perché ne va del futuro di una parte importante dell’economia della provincia di Grosseto”.