Cattiva manutenzione strade, FDI Gavorrano: “Via delle Rose invasa dagli oleandri”

Gavorrano: “Via delle Rose a Giuncarico, frazione del comune di Gavorrano, un nome quest’ultimo che farebbe pensare subito alla bellezza dei petali e boccioli di questa bellissima pianta, ma purtroppo la realtà è ben altra”. Esordiscono così Roberta Grazioli, presidente del circolo Fratelli d’Italia Gavorrano e Gina Redi responsabile FDI-Giuncarico, in relazione allo stato di abbandono nella quale versa la strada della frazione gavorranese.

“Si tratta - spiegano Grazioli e Redi - di una strada comunale non più lunga di cento metri, nella parte alta della frazione di Giuncarico. Una strada senza buche e tutto sommato anche con un buon manto stradale che però è delimitata a valle da piante di oleandro, una specie quest’ultima, molto bella a vedersi in questo periodo di fioritura, ma purtroppo così rigogliosa che sta invadendo gran parte della corsia facendo da strada a doppia carreggiata ad appena una, limitando di molto il passaggio delle auto, provocando grande disagio per chi è costretto a doverla giornalmente percorrere”.

“Orbene, - proseguono Grazioli e Redi - questi oleandri così rigogliosi nella loro fioritura, devono probabilmente far parte di qualche "segreto progetto ambientalista" da parte del nostro Comune, poiché non vengono mai sottoposti alla necessaria manutenzione e potatura dei quali avrebbero bisogno. Ma c’è di più da segnalare: è da circa un anno che giace abbandonato lungo la strada, un vecchio ciclomotore di colore giallo senza che nessuno per quanto di competenza si sia fin qui attivato per la sua logica rimozione”.

“A questo punto non ci resta che gridare: “Viva il verde, viva i fiori”, ma con ovvia e decorosa manutenzione. Purtroppo, il protrarsi da tempo di tutto questo, denota il persistente grado di trascuratezza che regna da parte degli uffici comunali preposti, verso questa frazione gavorranese, da sempre più lasciata sola a se stessa, anche nel basilare decoro urbano, così come più volte abbiamo denunciato”, concludono Roberta Grazioli e Gina Redi.