C’è un leccio di Italia Nostra Maremma Toscana, nel parco della Gioventù

Follonica: Da oggi pomeriggio, anche Italia Nostra Maremma Toscana ha un albero nel Parco della Gioventù a Follonica.  E’ stato l’ideatore, esecutore e manutentore dell’area verde cittadina Paolo Buti (con la moglie Rosetta), a piantare il bel leccio offerto dai rappresentati dell’associazione ambientalista Michele  Scola, Cristiano  Manni, Carlo Giannarelli , Gianni  Sebastianelli e  Vittorio  Cambria del presidio  Civitella Paganico di Italia Nostra.

Italia Nostra è impegnata localmente con la Fondazione Noi del Golfo di Rino Magagnini per la salvaguardia e valorizzazione del Casello e cateratta di Cannavota e ha voluto essere presente e dare il suo apporto anche a questa area pubblica cittadina. Una sensibilità locale del resto già espressa nel Febbraio scorso con la messa a dimora di due piante (esecutori Paolo Buti e Fabio Apollinari), un melograno ed un olivo ascolano,  nel giardino del Centro Diurno La Ginestra – coop Arcobaleno durante le manifestazioni del Comitato Carnevale Follonica.

Il Leccio di Italia Nostra Maremma Toscana “ che fornirà ossigeno a ben tre persone”, è stato fornito, a prezzi scontatissimi, dalla ditta Piante Tesi di Emilio e Laura sensibili a simili operazioni.  Va ad incrementare gli oltre 260 alberi piantati “tutti a pala e piccone” da Paolo Buti,  a partire dal 2007 ad oggi., nell’area compresa tra il presidio sanitario di viale Europa, il torrente Gora – Petraia adiacente all’Ilva ed il Rione Senzuno.

Un parco sorto su di un’area di circa due ettari e mezzo per il quale il Buti intende ringraziare i tanti cittadini follonichesi o comunque collegati al territorio; il dott. Fausto Bucci primo direttore della biblioteca comunale; la Fondazione Noi del Golfo;  la  Vab Follonica con Claudio Tanzini e Pino Salvador;  la Poligrafica di Massimo Ghini;  le Bandite di Scarlino,  i sindaci  di Follonica  Claudio Saragosa, Eleon0ra Baldi e Andrea Benini che hanno avvallato  e permesso l’area verde ed infine Cinzia Tacconi e Giacomo Manni che l’hanno difesa dall’intrusione  di un parcheggio per auto.