Bufera Manciano, Anpi: 'Le penose scuse non rimuovono l’affronto'

"Per quanto ci riguarda stiamo lavorando alla presentazione di una denuncia alla Procura per “apologia di fascismo” a carico dell’autore del post e di chi l’ha platealmente condiviso".

Manciano: "Lo scorso 25 Aprile, - dice un nota dell'Anpi provinciale Grosseto - mentre il Sindaco di Manciano e il Presidente della locale sezione Anpi celebravano insieme la Liberazione dal nazi-fascismo, come stava avvenendo ovunque in provincia e in Italia, il suo vicesindaco aderiva entusiasticamente ad una immagine postata per l’occasione su facebook da un pover’uomo, raffigurante Mussolini intento nel saluto romano sopra un vistoso richiamo della canzonaccia più razzista e imperialista del regime, proposta in chiara opposizione a “Bella Ciao” che di lì a poco in molti avremo cantato dalle nostre finestre".

"Le penose scuse non rimuovono l’affronto, - prosegue l'Anpi - è troppo facile prendere le distanze da “tutti gli estremismi” dopo le giuste rimostranze ricevute per avere inneggiato all’estremismo peggiore, ad una feroce dittatura che a suo tempo privò gli italiani della dignità, moltissimi della vita, riducendo l’Italia in cenere. Questa evidente contraddizione spetta al Sindaco scioglierla nella maniera più trasparente, allontanando Pallini dal suo ufficio, essendo egli palesemente inadeguato a svolgere l’importante funzione con quelle “disciplina e onore” cui sono tenuti i pubblici amministratori. Se resterà muto e inerte per l’Anpi sarà impossibile continuare a condividere con quella Amministrazione le importanti scadenze della vita civile e
democratica del Paese.

Ciò che è avvenuto costituisce un insulto alla Liberazione e a tutto ciò che ne è conseguito, partendo dalla Repubblica e dalla Costituzione: e questo è un reato, non libera espressione del pensiero. E’ una insopportabile offesa a quanti, anche nel territorio di Manciano, hanno sofferto e sono morti sotto il fascismo e hanno combattuto nella Resistenza per ridare a tutti la libertà.

Per primi Luigi Canzanelli e Giovanni Conti, i mitici tenente “Gino” e il “soldato Giovanni” dei quali ricorderemo il sacrificio il prossimo 7 maggio a Montemerano. L’accaduto, pur nei suoi limiti, non va considerato separatamente dalle iniziative neofasciste che si stanno susseguendo in Italia e in Europa, la cui concatenazione rende evidente l’esistenza di una trama politica finalizzata alla ricostituzione del partito fascista, vietata dalla Costituzione e dalle normative vigenti.

Perciò ci rivolgiamo alle Autorità preposte alla difesa della legalità e al controllo degli organi istituzionali affinché questa e le altre provocazioni vengano decisamente perseguite in base alle leggi Scelba e Mancino, fino allo scioglimento delle formazioni eversive che costituiscono una seria minaccia per la Repubblica e per la democrazia. Per quanto ci riguarda stiamo lavorando alla presentazione di una denuncia alla Procura per “apologia di fascismo” a carico dell’autore del post e di chi l’ha platealmente condiviso", così termina la nota dell'Anpi provincia di Grosseto.