Borgogni è il nuovo direttore di Geriatria dell’Area provinciale grossetana

Le congratulazioni del direttore generale Antonio D’Urso, lo specialista mantiene anche la direzione del reparto di Castel del Piano

Grosseto: Tiziano Borgogni è stato nominato direttore della Unità operativa complessa di Geriatria dell’Area provinciale grossetana. A seguito di una selezione pubblica, lo specialista ricoprirà l’incarico per i prossimi cinque anni.

Il dottor Borgogni si è laureto in Medicina nel 1991 ed ha conseguito la specializzazione in Geriatria nel 1996 all’Università degli Studi di Siena. Dopo un anno in servizio come medico geriatra alla Asl di Reggio Emilia, è passato alla Asl 9 di Grosseto, quindi Asl Toscana sud est. Dal 2008 è stato responsabile della sezione di Riabilitazione dell’età senile della UO Geriatria e dal 2017 direttore Unità operativa semplice di Geriatria nell’ospedale di Castel Del Piano, incarico che manterrà. Questo 24 luglio ha firmato il provvedimento di nomina con il direttore generale della Asl Tse, Antonio D’Urso

«La mia intenzione è da un lato continuare nel solco della buona tradizione geriatrica costruita in tutti questi anni all’ospedale di Castel del Piano e finora ben apprezzata dall’utenza di tutta la provincia e dall’altro di ampliare l’offerta dei servizi con una attenzione particolare all’aspetto della territorialità, che è parte integrante di questa specialità - dichiara Tiziano Borgogni - Il tutto senza mai rinunciare a fare cultura geriatrica, perché nonostante la popolazione invecchi in maniera sempre più consistente, ed il problema sia sempre più di attualità, di cultura se ne sente ancora il bisogno».

«Siamo lieti di vedere ricoperto questo incarico da un professionista di grandi capacità e qualità come il dottor Borgogni - dichiara il Dg Asl Tse, Antonio D’Urso - la centralità di questo reparto, alla luce dei dati demografici e quindi dell’impatto atteso del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione sul sistema sanitario, ci pongono di fronte delle sfide che non possiamo sottovalutare e verso le quali occorre offrire delle risposte in termini di prevenzione e in termini di intervento ospedaliero. È fondamentale in questo senso partita da una cultura dell’invecchiamento, un lavoro che portiamo avanti insieme alle articolazioni territoriali dell’Azienda».