Bollo auto: eliminare le agevolazioni per noleggio senza conducente, passa la legge

Approvata a maggioranza con 22 voti a favore (Pd) e 14 voti contrari (gruppi di opposizione e Italia viva). Approvati cinque ordini del giorno (Partito democratico, Lega, Movimento 5 stelle, Gruppo misto-Toscana domani). Italia viva ritira la propria proposta di risoluzione

Firenze: Il Consiglio regionale approva a maggioranza le modifiche alla legge sulla tassa automobilistica regionale. Approvati anche gli emendamenti in aula presentati dal presidente della Giunta, Eugenio Giani. Il provvedimento passa con 22 voti a favore (Partito democratico) e 14 voti contrari (Italia viva e i gruppi di opposizione Lega, Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle, Gruppo mistro-Toscana domani).

Passano anche cinque ordini del giorno collegati: il primo, a Firma Elisa Tozzi (Gruppo misto-Toscana domani) passa con 15 voti a favore e l’astensione del gruppo Pd e del Movimento 5 stelle. Con questo atto d’indirizzo s’impegna il presidente e la Giunta regionale a destinare le maggiori entrate all’erogazione di contributi per l’efficientamento energetico degli edifici e dei cicli produttivi delle aziende toscane, anche mediante la costituzione di un apposito fondo di bilancio. La Giunta è impegnata inoltre a destinare a tale scopo anche ulteriori eventuali somme non spese nell’anno 2022, nonché ulteriori risorse da reperire “in fase di approvazione della legge di bilancio per l’anno 2023”.

Il secondo ordine del giorno approvato, anch’esso con l’astensione del Partito democratico, è stato presentato dalla Lega, primo firmatario Giovanni Galli: impegna la Giunta regionale a “prevedere, nella manovra di bilancio e legge finanziaria, uno specifico richiamo normativo”, per “garantire a tutte le famiglie con disabili gravi, ancorché maggiorenni, con Isee inferiore a 30mila euro, un sostegno economico finanziario regionale pari a 700 euro anno”.

Approvati a larga maggioranza due ordini del giorno del Movimento 5 stelle, prima firmataria la capogruppo Irene Galletti. Il primo, viste le differenti esenzioni previste dalle Regioni soprattutto in materia di tutela delle persone con disabilità e dei loro nuclei familiari, che creano confusione in caso di trasferimenti di residenza da una Regione all’altra, chiede alla Giunta regionale, per quanto di sua competenza, di attivarsi per un confronto in Conferenza Stato-Regioni. Lo scopo, si legge nell’impegnativa, è quello di “rendere i registri informativi relativi ai contributi ‘tassa di possesso’, interoperativi e intercomunicanti tra Regioni, in modo da garantire la continuità delle posizioni nel caso di diritti ed esenzioni già riconosciute e valide sull’intero territorio nazionale”. Il secondo atto d’indirizzo impegna la Giunta “a non sopprimere il diritto fisso per l’attivazione delle sospensioni, utilizzando le somme così recuperate per diminuire il bollo auto”, poiché le modifiche alla tassa di possesso automobilistico agiscono sull’agevolazione prevista per i veicoli adibiti a uso noleggio senza conducente e si introduce invece la concessione automatica delle sospensioni dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli consegnati per la rivendita di quelli venduti o radiati, andando altresì a sopprimere il diritto fisso per l’attivazione di tali sospensioni.

L’ordine del giorno del Pd, primo firmatario il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, impegna la Giunta “a prevedere che i maggiori proventi” derivanti dalla modifica della legge sulla tassa automobilistica “siano destinati, già a partire dalla prossima manovra finanziaria per l’anno 2023, per il rafforzamento territoriale del sistema sanitario regionale e per sostenere le misure” per accrescere “la protezione sociale dei cittadini toscani, con particolare attenzione a coloro che risiedono nelle aree maggiormente disagiate e lontane dai servizi principali”. Passa con 22 voti a favore (Pd), 2 voti contrari (Italia viva), mentre Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle non esprimono il voto. Su questo atto d’indirizzo, il capogruppo d’Italia viva, Stefano Scaramelli, annuncia il voto contrario del gruppo: “Non voteremo neanche la legge e ritireremo la nostra proposta di risoluzione”, annuncia, ritenendo che “sorpassare con un ordine del giorno una risoluzione di un alleato della maggioranza non sia politicamente corretto. Rimanderemo la discussione in sede di bilancio, continueremo la nostra battaglia per stare vicino alle imprese, alle aziende, agli artigiani”. Il capogruppo del Partito democratico Ceccarelli parla di “passaggio sufficientemente grave, che il presidente dovrà tenere in debito conto”.