Bilancio di previsione 2020-22: via libera alla prima variazione, il dibattito in Aula

Sono intervenuti i consiglieri Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), Massimo Baldi (Italia Viva), Marco Casucci e Roberto Biasci (Lega Nord), Monica Pecori e Gabriele Bianchi (gruppo misto), Leonardo Marras (Pd), Andrea Quartini (M5S) , Paolo Marcheschi (FdI). Firenze: “Noi voteremo contro, anche se le due proposte di legge contengono provvedimenti che condividiamo” ha dichiarato Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) in apertura di dibattito.

In particolare ha sottolineato di non essere mai stato contrario al ricorso al debito per finanziare gli investimenti e di guardare con favore al rafforzamento di Sviluppo Toscana, alla promozione del lavoro agile, come pure agli interventi per le aziende lungo la statale E 45 e ai contributi per i terremotati del 2019. Fattori ha però espresso perplessità sulla riduzione degli incentivi alle mense scolastiche, sui finanziamenti al settore florovivaistico svincolati da criteri di tutela ambientale.

”L’obbiettivo di realizzare un nuovo ospedale a Livorno è in astratto condivisibile – ha affermato Fattori - ma non comprendiamo le ragioni e la fretta di questa variazione, visto che non sappiamo ancora nulla sullo studio di fattibilità e non abbiamo garanzie sul necessario processo partecipativo, che coinvolga la popolazione”.
Massimo Baldi (Italia Viva) ha annunciato voto favorevole sulle due leggi ed ha toccato tre aspetti. Il primo è la proroga delle funzioni ambientali concesse alle province. "È un passaggio che si deve fare, avendo contro gran parte delle province, che non vogliono assumersi funzioni residuali parziali - ha osservato – Detto questo, però, l’iniziativa è nelle mani della politica, che deve decidere cosa è importante e cosa non lo è”.

Il secondo riguarda lo smart working”. Mi sto chiedendo ha osservato Baldi - se anche in Regione, passata l’emergenza Covid, non sia possibile valutare la produttività dei dipendenti non sulla base delle ore lavorate, ma sulla qualità del lavoro svolto”. I finanziamenti al settore florovivaistico sono stati al centro delle sue riflessioni conclusive. “Molta agricoltura della Toscana vive quasi esclusivamente sul mercato internazionale – ha affermato – Gli effetti dell’emergenza sono drammatici e merita tutta la nostra attenzione”.

“A fronte della drammaticità della crisi in atto, la Regione si limita a fare una manovra piccola, essenzialmente centrata nel 2022 per l’accensione di un mutuo per la costruzione dell’ospedale di Livorno - ha affermato Marco Casucci (Lega Nord) –. Siamo molto perplessi, perché i soldi già ci sono. Abbiamo un bilancio consolidato 2018 con un avanzo di circa 700milioni di euro e accantonamenti per circa 400 milioni di euro. Sono risorse che il Governo deve sbloccare. Il bilancio regionale deve essere completamente ripensato, perché le entrate tradizionali (Irap, addizionale Irpef , Iva) non ci saranno strutturalmente nella misura prevista ed il Prs appare come un vecchio ricordo di un mondo che non c’è più”.

A suo parere è necessario ridurre drasticamente i bilanci pubblici e abrogare la norma nazionale sui fondi vincolati e accantonati, in modo da rendere possibile una riprogrammazione delle risorse a favore del tessuto produttivo. A livello di politica europea, Casucci ha sottolineato la necessità di introdurre liquidità nel sistema, senza che questa si trasformi in debito, utilizzando strumenti che ci sono già. Tutti parlano di autonomia, noi lo facciamo da sempre – ha concluso – L’autonomia è un valore, non una convenienza”.

“Voglio dichiarare che siamo favorevoli alla realizzazione dell’ospedale di Livorno - ha precisato Roberto Biasci (Lega Nord), ma su questa realizzazione abbiamo molte riserve fondate”. In primo luogo sull’emergenza in corso, “che non è affatto terminata”, poi sulla necessità di una “seria programmazione”. Infine nel dover affrontare questo tema “con una giunta alla fine del suo mandato”. “Dobbiamo avere un progetto ha concluso - in grado di rimuovere tutti gli ostacoli che ci impediscono di avere una sanità efficiente e funzionale alle esigenze del territorio”

Monica Pecori (Gruppo misto) – ha dichiarato il suo voto negativo, sottolineando che alla base dell’accordo di programma del dicembre 2019, che dovrebbe portare alla realizzazione del nuovo ospedale di Livorno, “ c’è uno studio di fattibilità che sembra dichiarare in realtà la non fattibilità”, come dichiarato anche dal sindaco di Livorno. A suo parere la Giunta regionale farebbe bene a confrontarsi con i rappresentanti dei cittadini, se non con i cittadini stessi, sulla funzionalità di questo progetto rispetto alle esigenze del territorio.

“Il provvedimento è molto limitato, non me la sento di replicare ai toni alti usati dal consigliere Casucci, perché riguarda ben altro", ha osservato Leonardo Marras (Pd), sottolineando che non hanno senso le argomentazioni contrarie all’aver messo a disposizione 50milioni per l’ospedale di Livorno. Il provvedimento, a suo giudizio, vuole dare una mano ai piccoli comuni ed evitare guai alle province, “nati da quella che ho avuto l’onore di presiedere”. Interviene inoltre su due settori dell’agricoltura, particolarmente colpiti dall’emergenza sanitaria. “La chiusura dei ristoranti e degli altri piccoli esercizi con prodotti di qualità ha causato cali enormi del fatturato del settore ovicaprino – ha rilevato – Mi auguro attenzione da parte del governo, per iniziative come l’acquisto fatto di pecorino romano e l’attivazione di un fondo di garanzia per le imprese”. Più in generale Marras ha sollecitato il Governo a sbloccare al più presto le risorse, per interventi sulle filiere, quale ad esempio quella del vino, che da noi risente della crisi molto più che altrove.

“La memoria è come le bugie: ha il naso lungo e le gambe corte”, ha commentato Andrea Quartini (M5S), ricordando che le polemiche sull’ospedale di Livorno sono nate dal project financing e dal modello d’intensità di cura, che sono stati fallimentari per la Toscana. “È inaccettabile che il provvedimento non sia passato dalla commissione Sanità”, ha affermato, sottolineando che le perplessità “di merito e di metodo” impediscono un voto favorevole.
Voto favorevole è invece stato dichiarato da Gabriele Bianchi (Gruppo misto), che ha giudicato la manovra “responsabile” e ritiene che ogni polemica debba essere messa da parte.

”Ci sono piccoli segnali di attenzione in alcuni settori, ma lasciano il tempo che trovano. Occorre ben altro”, ha commentato Paolo Marcheschi (FdI), ricordando che siamo il secondo produttore di formaggio pecorino dopo la Campania ed il primo per la produzione florovivaistica, destinate soprattutto all’estero. A suo parere l’intervento a favore delle aziende lungo la statale E 45, forse, era opportuno non vincolarlo alle sole assunzioni, parametrate in 237 addetti. La riduzione dei contributi alle mense scolastiche per 500mila euro, inoltre, rischia di compromettere la qualità del cibo. Per questo ha annunciato voto contrario.