Biblioteca della Ghisa di Follonica: non solo libri

Follonica: Gli archivi della Biblioteca della Ghisa di Follonica, mappati e descritti da un progetto della Rete Grobac Quando si pensa alle Biblioteche di Maremma, ai più sfugge che la Rete di riferimento, quella della Grobac, è anche attiva nell’ambito della valorizzazione degli archivi storici conservati dai soggetti aderenti. Da alcuni anni, infatti, sono in corso progetti di riordino e descrizione dei preziosi fondi documentari conservati sul territorio: la consulenza scientifica è affidata all’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec) mentre, dal 2022, la Rete Grobac ha individuato nel Comune di Follonica l’Istituto di coordinamento per gli archivi della rete. Ne è nato l’anno scorso un progetto condiviso finalizzato a promuovere la conoscenza del materiale documentario conservato nella Biblioteca della Ghisa di Follonica: un giacimento di carte di cui è stato riconosciuto il particolare interesse per la rarità e l’importanza storica delle fonti conservate e per il contributo che esse possono dare anche allo studio della storia della provincia di Grosseto e del territorio di Follonica. I fondi sono vari ed eterogenei: si tratta sia di archivi di partiti politici (Pri, Dc, ecc.) sia di carte delle associazioni o dei sindacati, come quelle della Cgil di Grosseto; sono numerosi anche gli archivi di personalità attive sul piano politico o sindacale, spesso importanti nella storia del movimento anarchico internazionale, così come gli archivi di privati cittadini, legati alla storia del territorio follonichese. 


È presente, inoltre, documentazione sulla storia della Resistenza locale, nel Fondo del Comitato di Liberazione nazionale di Follonica, di cui è stata completata l’inventariazione. Sono materiali dei quali la biblioteca è giunta in possesso in vari modi: spesso si tratta di donazioni degli stessi soggetti produttori, ma in molti casi la documentazione è stata recuperata in prima persona dal personale della biblioteca. Soprattutto nel corso degli anni Ottanta, sotto la guida dell’allora direttore Fausto Bucci, e grazie ai suoi contatti e alle sue conoscenze, spesso sono stati organizzati spostamenti per il recupero di archivi che rischiavano altrimenti di andare dispersi. La maggior parte del materiale risultava però finora sommariamente organizzata e difficilmente individuabile. L’Isgrec ha quindi predisposto per la Grobac un progetto, approvato dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana, per la descrizione di questo vasto ed eterogeneo corpus documentario, che ha portato alla realizzazione di una guida topografica che ne faciliti la fruizione da parte dell’utenza: è stata elaborata una griglia descrittiva in cui sono stati riportati in maniera omogenea i dati utili per l’individuazione delle carte e delle loro peculiari caratteristiche. 

Il progetto, che si è concluso a luglio, ha visto la compilazione da parte dell’archivista incaricata, la dottoressa Eleonora Detti, di ben 152 schede in cui, per ogni singolo fondo, è stata individuata la posizione in seno all’Istituto di conservazione, l’ente o la persona che ha prodotto le carte, la consistenza, l’arco cronologico, la natura dei documenti ed il loro contenuto, le note storiche rilevanti e, laddove possibile, l’ordinamento originario, indicando infine una bibliografia e sitografia. Un lavoro importante, possibile grazie alle risorse della Regione Toscana ottenute dalla Rete Grobac, ma anche grazie alla compartecipazione finanziaria del Comune di Follonica. Un percorso concluso, ma che apre nuove prospettive di valorizzazione e salvaguardia degli archivi follonichesi, permettendo di ipotizzare ulteriori riordini dedicati ai singoli fondi (ed eventuali digitalizzazioni del materiale) che garantiscano una migliore conservazione delle carte e un accesso facilitato per gli studiosi e i cittadini che vogliono approfondire la storia attraverso le sue carte.