Azienda Sequerciani: «Le coltivazioni biodinamiche non sono 'stregoneria', ma cultura e tradizione nel rispetto dei ritmi della natura»

In Maremma, l'azienda biodinamica dello svizzero Rudy Gerber produce grandi vini con il metodo che ha scatenato le polemiche in Senato, sulla discussione del disegno di legge 988/21. Ecco la sua risposta.Gavorrano: Sono dieci anni che l'azienda Sequerciani, nel cuore delle colline maremmane, produce vini con metodo biodinamico, grazie alla lungimiranza del suo proprietario, lo svizzero Rudy Gerber. In Maremma molte aziende si sono convertite a questo metodo produttivo, con risultati di elevata qualità.

Ecco dunque la risposta di Sequerciani alle parole della senatrice Cattaneo, che ha bollato come “stregoneria” il sistema biodinamico, durante la discussione in Senato del disegno di legge  988/2021, “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola [..] con metodo biologico e biodinamico”.

«Premettendo l'assoluta insensatezza della polemica sollevata, poiché ogni azienda biodinamica deve prima di tutto essere certificata biologica (non esiste l’eventualità da molte parti paventata di dare soldi pubblici a stregoni e sciamani), ci preme mettere l’accento sulla validità del metodo biodinamico. Le procedure convenzionali – scrive l'azienda Sequerciani - curano le colture, mentre le lavorazioni sul terreno sono finalizzate direttamente al potenziamento della specie vegetale coltivata; le metodologie biologiche seguono analoghi mezzi e stesse finalità evitando oppure limitando l’uso di prodotti di chimica di sintesi che possono lasciare residui nocivi sul prodotto raccolto. La biodinamica concentra la propria attenzione sul suolo, come elemento basilare della produzione: se il terreno è in salute, non c’è bisogno di pratiche più o meno invasive e il prodotto finale ha gusto e salubrità ben maggiori rispetto a quelli convenzionali e biologici.

All’accusa di mancanza di scientificità noi rispondiamo con dati e punti assolutamente inconfutabili in sede scientifica ed analitica: niente concimi chimici, ovvero - per i biologici- organici aggregati e sintetizzati in stabilimento; uso limitato di prodotti quali il rame o lo zolfo. Che vengono dimezzati rispetto ai limiti biologici; alti livelli di flora microbatterica (alias fertilità) presente nei terreni biodinamici.
I tanto “vituperati”  preparati biodinamici (corno letame, estratti di erbe e di corteccia) non sono altro che derivati omeopatici che integrano e arricchiscono i batteri presenti nel nutrimento di base del terreno. Il corno silicio (il cosiddetto 501) non è che un attrattore dei raggi solari che favorisce quindi la maturazione.  Le usanze e le pratiche definite grossolanamente “esoteriche” sono paragonabili né più né meno a quelle tipiche del folclore rurale del mondo contadino. L’ignoranza ed il protagonismo dei politici è ormai un dato consolidato: la rabbia ed il pregiudizio dei colleghi agricoltori è invece una amara constatazione», conclude l'azienda Sequerciani.