Anche Comuni e Provincia aderiscono all'associazione del Tortello Maremmano

A questi si aggiungono la Provincia di Grosseto e il Comune di Gavorrano che hanno già completato l'iter e il Comune di Castiglione della Pescaia che sta completando il percorso, mentre si è detto interessato il Comune di Cinigiano.

Grosseto: Questa mattina gli amministratori che hanno aderito hanno spiegato le motivazioni che le hanno portate a questa scelta che tutela non solo un nostro prodotto tipico, ma una filiera che può far crescere l'economia e un tipo di turismo enogastronomico che in questi ultimi anni è cresciuto molto.

La volontà delle amministrazioni è quella di supportare e favorire la valorizzare il lavoro dei nostri ristoratori e delle nostre produzioni locali e rafforzare l’integrazione tra il settore turistico e quello agroalimentare, affinché la Maremma diventi sempre di più una destinazione che unisce bellezza naturale, storia e gusto, sostenendo le nostre realtà produttive locali e creando nuove opportunità di crescita economica.

«Questo – ha detto il presidente dell'associazione, Massimiliano Mei – è un processo che inizia a dare molte soddisfazioni. L'idea che ha fatto scattare tutto è stata quella di valorizzare un nostro prodotto locale e magari riuscire così anche ad avere una ricaduta economica positiva sul territorio. D'altra parte è una tristezza trovare in vendita prodotti chiamati tortelli maremmani fatti anche in altre regioni».

«Il nostro comune è stato il primo socio istituzionale ad aderire; lo abbiamo fatto con grande orgoglio, spinti anche da molti ristoratori del nostro territorio che hanno aderito e si sono fatti promotori del progetto anche in vista del riconoscimento Igp» afferma la sindaca di Gavorrano Stefania Ulivieri.

«Questo è un prodotto che valorizzerà il nostro territorio – precisa l'assessora del comune di Gavorrano Francesca Mondei -. Riteniamo, infatti, che la costruzione di questo brand possa rappresentare un concreto volano di promozione del nostro territorio attraverso la valorizzazione delle nostre tradizioni culinarie e l’affermazione di tutto il territorio come destinazione gastronomica d’eccellenza, oltre che costituire una forma di tutela della qualità del prodotto, garantendo così un’autenticità che non solo rappresenta la nostra identità ma anche una risorsa fondamentale per il settore turistico e produttivo di tutta la Maremma ed anche di Gavorrano».

La sindaca di Castiglione della Pescaia ha annunciato in conferenza stampa il completamento dell'iter di adesione. «Gli atti stanno arrivando in Giunta. L'enoturismo è un'attrazione turistica. Tra l0'altro i tortelli, per noi del Comune di Castiglione, sono oggi particolarmente importanti, anche grazie al successo di Lucio Corsi e ai tortelli di sua nonna. Mia nonna mi aveva insegnato a tirare la sfoglia con il “ranzagnolo” come si dice in Maremma e epr molti questa resta una tradizione».

Anche l'assessora Susanna Lorenzini punta l'attenzione sul connubio tra cucina tradizionale e turismo: «Abbiamo aderito subito perché siamo consapevoli dell'importanza di questo percorso per il turismo: avere un prodotto forte che ci identifica davvero è importante. E unire in modo trasversale un prodotto così importante agli altri: i borghi, il turismo balneare... è di fondamentale importanza».

Luciano Monaci, sindaco di Cinigiano, ha sottolineato come il tortello «sia una delle nostre prelibatezze e va valorizzata. Tra l'altro anche da un punto economico nella nostra zona c'è ancora chi li fa in casa andando a comprare la ricotta dei pastori locali».

«Questo è un prodotto che parla della nostra terra – ha ricordato il vicepresidente della Provincia Valentino Bisconti – per questo voglio ringraziare Confesercenti per essersi fatta promotrice di questo percorso».

Il produttore Roberto Delli, vicepresidente dell'associazione del tortello assieme allo chef Sandro Signori, ha detto «Il primo passo è ottenere la certificazione che servirà a far crescere la produzione nel nostro territorio. Anche per impedire la produzione di tortelli da altri territori. L'obiettivo è coinvolgere più produttori possibili così che tutti seguano il disciplinare da un punto di vista delle caratteristiche».

Delli mette in guarda: «Non chiediamo che tra le caratteristiche ci sia la località di tutti i prodotti perché sarebbe impossibile soddisfare la richiesta di materia prima, oltre al fatto che le spezie non possono essere locali. L'importante è che la produzione sia locale. La mia azienda produce un milione e mezzo di euro di valore solo di tortelli, con 24 dipendenti. Il costo è di 15-20 euro al chilo, anche perché nei tortelli la parte predominante è il ripieno (65% di ripieno e 35% di sfoglia) che è la parte che costa di più».

«La Toscana è la meta turistica enogastronomica per eccellenza – afferma il direttore Confesercenti Andrea Biondi -. La maremma non ha un prodotto di trasformazione riconosciuto Igp (vino e olio sono prodotti agricoli, non di trasformazione). Il tortello, che ha anche la Maremma nel nome, è il candidato ideale e può essere l' ambasciatore enogastronomico per il nostro territorio».

«Spesso nei banchi della grande distribuzione si trova di tutto. Anche prodotti con scritto tortello maremmano che però nulla hanno di maremmano, spesso fatti altrove. Serve una tutela».

«Il percorso Igp è lungo e costoso: costerà sui 15 mila euro se siamo in tanti ad aderire sarà una cifra abbordabile che tra l'altro possiamo raccogliere solo nel 2025. Per questo chiediamo alle amministrazioni comunali di aderire per aiutarci a raccogliere fondi. Nel 2026 il Comitato promotore dovrà essere composto solo dai produttori; a quel punto avvieremo l'iter al Ministero e poi, avuto il nulla osta al Ministero, affronteremo l'iter alla commissione europea per una durata totale di 24-36 mesi».