'Meno rischio in Toscana', in 500 all'avvio del percorso per prevenire frane e alluvioni
Ulmi (ML): “La mia insoddisfazione rispetto alla risposta delle Spinelli sulle Rsa è sui numeri e sulla forma”
Firenze: “La mia non soddisfazione sulla risposta dell'assessore Spinelli sulle Rsa dipende da vari fattori e sono numerici, cioè sui tempi di attesa e sulle persone in lista di attesa, ma anche di forma, perché quando si citano le sentenze che vanno contro la propria tesi, queste sembrano non fare giurisprudenza, ma quando sono a proprio favore è come se fossero legge”. Così il capogruppo di 'Merito e Lealtà' in Consiglio Regionale Andrea Ulmi sulla questione Rsa su cui aveva interrogato l'assessore Spinelli.
“I dati forniti dall'assessore sono preoccupanti – afferma Ulmi- con le liste di attesa che vanno sempre più allungandosi. Questo non dovrebbe sorprendere visto l'invecchiamento della popolazione ed una vita media che, negli ultimi tempi, si è allungata di molto. A questo si aggiungono anche le difficoltà delle famiglie di prendersi cura dei loro cari, specie se non autosufficienti. Questa è la grande preoccupazione delle persone che incontro, perché affidare un familiare ad una Rsa, specie se non autosufficiente, vuol dire assicurargli prestazioni, cure e assistenza migliori rispetto a quelle a domicilio, magari seguito da una badante”. Per questo Ulmi non solo è critico sulle liste di attesa, ma anche su quei posti vacanti che non vengono immediatamente assegnati.
“I tempi tecnici e della burocrazia – afferma il capogruppo di 'Merito e Lealtà' - vanno a pesare su famiglie che, se non entrano in convenzione, dove comunque vanno a pagare rette che si aggirano attorno alle 1500 euro al mese, una cifra già di per sé pesante per molti e che potrebbe aumentare, sono costrette a spendere circa il doppio. Un costo peraltro decisamente superiore rispetto ad altre regioni, tipo il Lazio, dove evidentemente la legislazione vigente prevede minori prescrizioni e, dunque, la cifra finale si abbassa notevolmente. E' comunque evidente che ad oggi nelle famiglie ci siano tante preoccupazioni cui occorre dare risposte, anche perché le cifre in più che verranno stanziate ed annunciate dall'assessore comunque non basteranno a fronte di un aumento delle richieste che è importante, cioè 1800 persone in lista in tutta la Toscana che hanno diritto alla convenzione e che ne sono al momento escluse, ma soprattutto che, da qui a quando potranno usufruirne, avranno comunque avuto un maggiore esborso economico decisamente pesante”. C'è poi un altro tema che Ulmi aveva posto.
“Sui malati di Alzheimer – afferma il vicepresidente della commissione sanità- ad oggi non esiste una legge nazionale per la totale presa in carico, ma solo la giurisprudenza che dovrebbe valere, come in altri campi, in caso di assenza di una legge. Purtroppo in questo caso pare che le sentenze che per la regione non facciano fede, mentre ci sono altre situazioni in cui, a fronte di un vuoto normativo, questa viene tenuta in ampia considerazione: è il caso del payback, ma anche della legge sul fine vita in cui, per motivi diversi è stato determinante il parere dei giudici.. Si tratta del classico caso in cui si utilizzano due pesi e due misure e a forza di voler andare in punta di diritto si perde di vista l'obiettivo finale, cioè quello di aiutare le famiglie che, oltre a ritrovarsi un familiare che talvolta neppure li riconosce, devono vendersi la casa a causa della sua patologia invalidante, che magari non è acuta, ma che crea uno stillicidio morale ed economico”