Al museo archeologico inizia ''Etruria a tavola. Alle origini del gusto nella Toscana antica"

La mostra che riscopre gli antichi sapori della Maremma

Orbetello: Si apre il 28 luglio alle 19.00, nel Museo Archeologico della ex Polveriera Guzman di Orbetello, ''Etruria a tavola. Alle origini del gusto nella Toscana antica'': il nuovo percorso espositivo dedicato all'alimentazione etrusca e romana.

La mostra, organizzata dalla Cooperativa Sociale Zoe in collaborazione con il Comune di Orbetello e la consulenza dell'Università di Siena, è un progetto realizzato selezionando e riallestendo i ricchi materiali della collezione del museo di Orbetello, dotato ora di un nuovo apparato didattico tematico perfetto per pubblici più o meno esperti.

«I visitatori – spiegano i promotori dell'evento - verranno guidati alla scoperta di sapori perduti come la pappa di cereali e latte chiamata puls, la celebre salsa di pesce detta garum o lo stufato di carne di ghiro, considerato una vera prelibatezza. L'evoluzione del gusto, causata da fattori culturali, commerciali ed economici, comportò il mutamento dei servizi da tavola: seguiremo la storia di tazze, bicchieri, ciotole e piatti dal VII secolo a.C. fino al II d.C».

La mostra è a ingresso gratuito e fruibile tutti i weekend fino al 10 di Novembre. Non solo: i visitatori, terminata l'esperienza al museo, potranno portarsi a casa un piccolo ricettario per riproporre sulle proprie tavole un menù etrusco e romano.

«Un'autentica immersione nei sapori della nostra storia – aggiunge l'assessore alla cultura, commercio e turismo del Comune di Orbetello, Maddalena Ottali – “Etruria a tavola” è un'occasione unica per riscoprire le nostre origini e apprezzare la tradizione dei popoli antichi che hanno contribuito a plasmare la nostra terra di Maremma. Un'iniziativa di carattere storico e culturale che, come amministrazione comunale, abbiamo contribuito a realizzare con orgoglio e convinzione, sia per la portata antropologica che pedagogica. I miei più sentiti ringraziamenti vanno alla Zoe per aver donato nuova linfa vitale al nostro prezioso museo archeologico».