Verso le ammnistrative. Bardi-Pizzuti: 'La violenza sulle donne non è solo un problema sanitario o giuridico'
Sara Bardi e Valerio Pizzuti: «Il Comune deve essere un “attore sociale” formativo e di supporto».Grosseto: «Dall’analisi dei dati in possesso dell’Arma dei Carabinieri, nella Provincia di Grosseto - affermano il candidato sindaco Valerio Pizzuti e la candidata al Consiglio comunale Sara Bardi - si registra nell’anno 2020 un sensibile aumento di casi di violenza contro le donne, consistenti principalmente in reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, violenze sessuali. A fronte di 58 casi totali registrati nel 2019, nel 2020 i casi sono 132 in totale, di cui 72 maltrattamenti, 42 atti persecutori, 16 violenze sessuali.
Nel 2020 risultano raddoppiati i casi di maltrattamenti in famiglia, e più che raddoppiati i casi di atti persecutori.
Le violenze sessuali denunciate passano da 2 a 16.
Questi i dati riportati sul quotidiano La Nazione; dati che fanno raggelare il sangue.
Abbiamo un progetto tutto nostro, sì perché il codice rosa è nato a Grosseto da un’idea della Dottoressa Vittoria Doretti. Dopo una fase sperimentale, nel dicembre 2016 è stata istituita la rete regionale Codice Rosa, per gli interventi a favore di adulti e minori vittime di violenze e/o abusi. In ogni pronto soccorso c’è una stanza dedicata alle vittime di violenza.
Il servizio impegna una task force interistituzionale, formata da personale socio-sanitario (infermieri, ostetriche, medici, assistenti sociali, psicologi), magistrati, forze di polizia: questo permette di prestare immediate cure a chi subisce violenza e contemporaneamente di intervenire sugli autori delle violenze.
Davvero un ottimo progetto che sta aiutando e supportando tante donne e bambini.
Ma non ci dimentichiamo della violenza psicologica che delle volte è più letale delle “botte”, certi soggetti usano le parole come arma, non lasciano lividi ma ti distrugge psicologicamente buttando il soggetto in baratro.
La violenza psicologia è da sempre inserita in molti contesti, tra questi quello familiare e lavorativo.
Come possiamo combattere queste violenze?
Il Comune, in quanto istituzione più vicina ai cittadini dovrebbe essere sempre di supporto, nelle scuole, nei centri ricreativi, nelle famiglie per supportare chi ha bisogno di aiuto.
La creazione di nuovi progetti per la prevenzione è uno dei punti più importanti.
Partendo dalle scuole, dai centri ricreativi e all’istituzione di nuovi sportelli di aiuto.
Dobbiamo essere noi “grandi” a insegnare ai nostri figli e studenti che la violenza non porta mai qualcosa di buono, ma anzi, violenza porta violenza!
Per questi motivi saranno ben accetti progetti nuovi da presentare.
La violenza di genere c’è, e la pandemia non ha certo aiutato, per questo c’è bisogno di istituire strutture competenti per la tutela di tutti».