Il gioco d’azzardo si mangia 360 milioni di euro nell’area sociosanitaria grossetana

Il presidente Vivarelli Colonna: “Fenomeno preoccupante, per questo sto puntando a implementare le azioni di contrasto alle ludopatie”

Grosseto: Sono 360,2 i milioni di euro destinati al gioco d’azzardo nel 2023 nel territorio dell’area sociosanitaria grossetana, secondo i dati pubblicati dall’Agenzia Dogane e Monopoli ed elaborati, per conto del Coeso Società della Salute, dalla Simurg Ricerche. Una cifra che supera di 31 milioni di euro quella dell’anno precedente, che si attestava sui 329 milioni di euro, e che è composta da 199 milioni di euro destinati alla rete telematica (il 53% del totale) e 161 milioni di euro nella rete fisica (il 47% del totale).

“Si tratta – spiega il presidente del Coeso Antonfrancesco Vivarelli Colonna – di un fenomeno estremamente preoccupante. Dal giorno del mio insediamento alla guida del Coeso Sds e in tutte le pratiche messe in campo come sindaco della città capoluogo sto puntando a implementare le azioni di contrasto alle ludopatie: agire in questa direzione è complesso, occorrono tempo e risorse. Stiamo portando avanti interventi di coprogettazione con gli enti del terzo settore, per programmare azioni che vedano al centro le scuole del territorio e la popolazione più in generale. Questi programmi prenderanno avvio da fine gennaio e proseguiranno per almeno un anno, con risorse derivanti dal piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo patologico. Ulteriori progetti sono in cantiere: credo – insiste il presidente - che l'azione congiunta tra Coeso Sds, Comuni, Asl, famiglie e attori del terzo settore sia la chiave per giungere a un risultato che metta di nuovo al centro le persone. Dobbiamo agire soprattutto sul versante preventivo, andando a formare cittadini consapevoli del disastro che la ludopatia comporta. C'è anche un chiaro problema con quel che avviene in Rete: il web – conclude Vivarelli Colonna – per molti aspetti è uno strumento straordinario, per esempio per connettere persone distanti e diffondere informazioni, ma in alcuni casi, in assenza di normative specifiche e semplici da far rispettare, come per quanto riguarda i giochi d'azzardo on-line, può rivelarsi, soprattutto a certe età, devastante”.

Nella rete fisica il 29% della cifra è stata spesa in videolottery, il 28% in slot machine, il 18% nelle lotterie istantanee, seguite da altri tipi di gioco (11% del totale), dal lotto (8%) e dalle scommesse sportive a quota fissa (6%), mentre nella rete telematica a fare da padrone sono i giochi di abilità, che rappresentano l’80% della somma giocata, seguiti dalle scommesse sportive a quota fissa (il 14%) e da altri tipi di gioco (il 6%).

In media ogni maggiorenne residente nei 20 comuni dell’area sociosanitaria gioca 1106 euro all’anno; una cifra più bassa rispetto alla media toscana, di 1308 euro a testa, e di quella italiana, che è di 1302 euro. Il territorio dove si gioca di più è quello di Grosseto, con 1474 euro pro capite, seguito da Follonica (1421 euro) e Civitella Paganico (1418 euro), mentre il territorio dove si gioca meno nella rete fisica è Seggiano, con 97 euro pro capite.

Se si analizzano, invece, le somme giocate nella rete virtuale, la cifra pro capite per maggiorenne residente nell’area sociosanitaria sale a 1362 euro. Una somma, come per il gioco d’azzardo fisico, più bassa rispetto alla media italiana, che si attesta sui 1649 euro pro capite per maggiorenne, ma che invece è leggermente più alta della media toscana che è di 1269 euro. Si gioca d’azzardo in media 1981 euro a testa Castiglione della Pescaia, 1832 a Follonica e 1610 ad Arcidosso.

Se si comparano le cifre totali spese nel gioco d’azzardo fisico e virtuale, la città dove l’azzardo è più praticato è Follonica, con una spesa media di 3253 euro per maggiorenne, seguita dal capoluogo, con 2955 euro all’anno: somme che superano la media italiana di 2951 euro e quella toscana di 2577 euro.

Si stima che, nel 2023, il 35% delle persone di età compresa tra i 18 e gli 84 anni residenti nell’area sociosanitaria grossetana abbia giocato d’azzardo: si tratta di circa 50mila persone e, secondo i dati dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche, l’1,6% dei giocatori ha un profilo di rischio moderato o severo ed è quindi un possibile giocatore patologico.

“La situazione rappresentata – dichiara Tania Barbi, direttrice del Coeso SdS – mette in rilievo come la dipendenza da gioco d’azzardo sia una delle patologie emergenti, di cui conosciamo solo la punta dell’iceberg. Attenzione particolare dovrà essere posta, quindi, nell’informare, formare e promuovere azioni concrete a tutela soprattutto delle nuove generazioni, che sembrano essere molto colpite da questo devastante fenomeno”.