'UNO DUE TRE quattro cinque'. L’arte torna ad occupare il luogo preposto alla sua presentazione, la Galleria

Dal 5 al 17 giugno. Massa Marittima: La Galleria Spazio Grafico con questa mostra chiude un progetto particolare e innovativo che le ha permesso di rimanere attiva nonostante i mesi di chiusura per l’emergenza sanitaria.

Questo progetto prevedeva le otto “Occupazioni” dove l’arte ha trovato la forma per impadronirsi degli spazi pubblici rimasti momentaneamente abbandonati, mostrandosi solamente attraverso le immagini fotografiche condivise sui  canali social; l’evento “Documenta” dove gli artisti B. Biersack, G.P. Bonesini, C. Ulivelli hanno fotografato i momenti salienti dell’allestimento di una loro collettiva, al fine di condividere e documentare questo ulteriore atto creativo estremamente delicato ma fondamentale; la mostra “UNO DUE TRE quattro cinque” perché alla fine di questo percorso l’arte torna ad occupare il luogo preposto alla sua presentazione: la Galleria.

A simbolo di tutte le personalità che hanno partecipato alle “Occupazioni”, questa mostra presenta le opere di cinque Artiste che nello spazio istituzionale della Galleria espongono i loro lavori.
Gian Paolo Bonesini presenta due opere per ognuna di loro, fotografate e inserite in un unico supporto cartaceo su cui spicca il titolo della mostra come parte integrante dell’opera, a ricordare che UNA sta per l’unicità di ogni artista e come l’unica poetessa presente in mostra, DUE come le opere presentate per ciascuna di loro, TRE come le fasi del progetto ideato per tenere attiva la Galleria Spazio Grafico, QUATTRO come le artiste visive presenti in mostra, CINQUE come il numero complessivo delle artiste presentate.

Una mostra, a cura di Carla Moscatelli, dal ritmo binario che presenta per ogni Artista due sequenze di pieni e di vuoti, di luci e di ombre che si alternano.
Angela Casagrande presenta due opere astratte dal ritmo armonico verticale. Dove il colore potente e vivace si declina nei colori del rosso, del verde e del giallo che si fondono attraverso pennellate cariche di colore gocciolante, si evidenzia la fine di un processo di disgregazione delle forme iniziato dal figurativo e che arriva all’astratto attraversando l’impressionismo. Nell’opera in cui le campiture orizzontali rimandano respiri armonici, l’Artista racconta le “Anime erranti” rappresentate da pennellate verdi che creano movimento sulla tela;

Elena Casanova rappresenta la perfezione della natura con la trascrizione grafica geometrica della serie numerica di Fibonacci e della sua forza creatrice con le figure femminili che, non a caso, intrecciano i capelli alle rappresentazioni geometriche; questi volti diventano così anche il simbolo della capacità distruttiva e di dominio che caratterizza l’essere umano;

Fernanda Guidi ritorna alla fotografia superando le sperimentazioni sui negativi e porta in mostra due foto di grande impatto emotivo in cui si fondono l’infinito della natura e il finito dell’uomo. Il cielo è fissato in una notte illuminata in cui appare una fronda, quale immagine della Natura materna e benigna, a scaldare l’immagine;

Anna Morandi che nei suoi volti silenti scolpisce la femminilità sulla tela, facendola emergere da un fondo scuro e denso di un vuoto che è la rappresentazione della solitudine dell’anima. Le figure speculari presentate in mostra, nella loro eleganza e purezza sono cariche di significati reconditi, raccontano di un’Artista che nella sua evoluzione e crescita personale e artistica ha trovato un equilibrio formale in un’arte figurativa estremamente riconoscibile e purtuttavia concettuale;

Marzia Serpi presenta in mostra due poesie che si sono ben adattate ad una interpretazione grafica guidata da Gian Paolo Bonesini in un perfetto esempio di Poesia Visiva. I versi della Serpi, permeati dalla malinconia del ricordo e dalla consapevolezza del presente, raccontano del viaggio continuo dell’uomo, che prosegue nonostante la fatica dell’incedere, e definiscono l’essenza stessa di questa mostra che, come in uno specchio, fotografa il momento presente in una lucida istantanea di una figura riflessa.